Maradona era un Dio che lascia gli adepti del suo culto ad attenderlo, la Giorgi sui social ha stretto il patto ferreo di condividere con gli amici ogni più piccolo pezzetto di sé, e poi l’ha infranto

Nicoletta Verna su La Stampa tenta un parallelo, quasi un paragone tra Diego Armando Maradona e Camila Giorgi. Più precisamente ha confrontato la sparizione della tennista con quella di Diego nell’estate del 1989
“Nell’estate del 1989, dopo una turbolenta (e inconclusa) trattativa per passare dal Napoli all’Olympique Marsiglia, Diego Armando Maradona scomparve nel nulla. Passò le vacanze sulle piste da sci in Sudamerica, ma nel giorno previsto per il rientro non rientrò, e neanche il giorno dopo. Il fatto infiammò il Paese. I giornali titolarono “Chi l’ha visto?” e l’opinione pubblica, non solo a Napoli, si spaccò. Una fazione tuonò che era una condotta irrispettosa verso club e tifosi, un’altra sostenne che la necessità di staccare ogni tanto era, in fin dei conti, comprensibile. Tutti, però, erano d’accordo su un fatto: a Napoli Maradona era Dio. E il comportamento di Dio è spesso imperscrutabile”
La scomparsa delle Giorgi invece è stata vissuta e viene vissuta in maniera del tutto diversa dai suoi fan per diversi motivi, uno dei quali è sicuramente il fatto che si sia macchiata di frode fiscale. Ma la differenza maggiore, secondo la Verna, la fanno i social.
“I nuovi media illudono di azzerare le distanze: la quotidianità prevale sull’eccezionalità, l’espressione sull’informazione, i messaggi personali e concreti su quelli astratti e impersonali, la condivisione sull’unicità….
La dimensione pubblica è l’unica possibile: è la realtà. Il fatto che sussista, a monte, una dimensione completamente privata, dove lei è invisibile, dove lei addirittura si rifugia e scompare, ci appare incomprensibile perché attiva un cortocircuito: l’equilibrio fra pubblico/fittizio e privato/ reale che per secoli ha regolato le interazioni sociali non esiste più, e dunque sparire, per la star (ma sempre più anche per chiunque di noi), non è possibile. Non solo perché la rete ne conserva tracce crescenti e incontrollabili ma anche per un motivo psicologicamente più sottile: perché nello spazio virtuale, il nuovo spazio che oggi siamo chiamati a occupare oltre a quello fisico e psichico, la sparizione è percepita come tradimento. Non il divo Maradona che lascia gli adepti del suo culto ad attenderlo, ma una confidente che ha stretto il patto ferreo di condividere con gli amici ogni più piccolo pezzetto di sé, e poi l’ha infranto”.