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Il Napoli consapevolmente grande è Callejon che (quasi) non esulta dopo il gol

Callejon ha appena fatto segnare Koulibaly ma resta fermo, non scatta nell’esultanza, il gol alla Juventus è una cosa appena più grande del normale. Perché il Napoli è forte.

Il Napoli consapevolmente grande è Callejon che (quasi) non esulta dopo il gol
Foto Ssc Napoli

Un momento di imperturbabilità

Ne ha scritto Massimiliano Gallo commentando la vittoria del Napoli. L’ha identificato come un momento didascalico della crescita della squadra azzurra. Ha perfettamente ragione, e il video appena sotto lo dimostra in maniera chiara. Ha scritto così, Gallo: «Cross di Callejon, Koulibaly salta in cielo, segna e José lo aspetta, serafico, sereno, per l’esultanza. Come se fosse la cosa più normale del mondo. Perché è un avvenimento che era già accaduto nella loro testa».

 

C’è tanto, in questi fotogrammi, e nell’immagine in apertura. C’è lo schema preparato da Sarri, che è quello a cui allude Massimiliano Gallo nel suo pezzo; poi c’è la statura assoluta di Callejon, un calciatore che non sta vivendo un grande momento di forma ma che ha vissuto partite anche più importanti di quella giocata ieri sera a Torino. Forse da comprimario, forse no, comunque è arrivato due volte in semifinale di Champions. E ha vinto una Liga. Praticamente nessun altro calciatore del Napoli ha questo palmarés. Giusto Albiol, quello di Reina è meno altisonante in quanto a successi finali. Ci sarebbe Rog, che ha vinto il titolo nazionale croato, ma capirete che non è la stessa cosa.

Insomma, la calma e la serenità di Callejon sono la certezza in merito alla propria giocata, e alla propria forza. Ma anche rispetto ad una squadra che avrà ancora un’emotività diversa, meno “compiuta” di quella di José, ma che tecnicamente è all’altezza di sfruttare un cross così. I calciatori sono forti, sono messi in un sistema che li rende ancora più forti e vincere a Torino è una cosa difficile ma possibile. Nel senso: si può esultare tutti insieme, ma quella che avete appena visto è una cosa normale. Da Callejon, da Napoli. Da noi.

Consapevolezza

Ecco, José ci ha detto proprio questo. Dall’alto di uno status superiore rispetto a quello di tanti compagni – non è certo colpa loro -, ci ha mostrato una reazione di normalità a una cosa che noi credevamo eccezionale. Che loro, i calciatori, credevano possibile. Qualcuno ha reagito in maniera diversa rispetto a José, ma va compreso. Va compreso Jorginho, bravissimo ma che viene dal Verona; va compreso Insigne, che dalla sua ha anche l’ansia del propheta in patria; vanno compresi  Mertens e Koulibaly e Allan e Zielinski e Mario Rui, calciatori forti diventati di livello internazionali grazie ai loro cinque, quattro, tre, due, una stagione/i a Napoli.

Potrebbe sembrare classismo calcistico, non lo è. Callejon non è il calciatore più forte del Napoli. Ma ha incarnato perfettamente lo spirito di consapevolezza della squadra rispetto alla concreta chance di vincere il campionato. Niente impresa, niente miracolo. Un obiettivo. È un’altra cosa. È una cosa che poi Koulì, quando arriva e sta per travolgerti, si può pure esultare. Prima, però, il gol alla Juventus è una cosa giusto più grande del normale. È una cosa da grande squadra. Da Napoli.

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