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Napoli-Spal è un’altra partita di Allan, ben oltre lo splendido gol

Il centrocampista brasiliano è alla miglior stagione della carriera, e la sua crescita è un simbolo rispetto a quella della squadra. Oggi Allan è insostituibile, senza possibilità di smentita.

Napoli-Spal è un’altra partita di Allan, ben oltre lo splendido gol
Foto Ssc Napoli

Forza composita

Il 18 febbraio del 2018, il Napoli primo in classifica è soprattutto il Napoli di Allan. Nonostante Mertens, nonostante Insigne, Hamsik e Callejon. Nonostante tutto. Chi si ferma solo al gol è decisamente superficiale: in una partita dominata ma non chiusa, la rete in apertura diventa fondamentale, ma c’è tanto altro nella prestazione dell’ex Udinese. Innanzitutto c’è la forza incalcolabile del suo impatto sul gioco, un parametro misurabile attraverso mille statistiche e mille suggestioni. Ma che ha nelle parole di Sarri il suo riferimento maggiore: «Allan continua a crescere dall’estate scorsa. Il fatto che non sembra volersi fermare ci dà ragione di credere che esistano ancor margini di miglioramento».

Il punto di Allan è proprio questo. Il 18 febbraio del 2018, il Napoli e Allan non sanno ancora dove possono arrivare. La squadra è lo specchio della crescita del calciatore, e viceversa. È una sensazione vicendevole e nuova, perché anche due anni fa Allan era stato indispensabile per il primo Napoli di Sarri, tre gol e un contributo fondamentale a metà campo. Quest’anno, a parte la (nuova) crescita in fase realizzativa – quella di oggi è stata la quarta rete in campionato ,- la squadra e lo stesso Allan danno la sensazione di avere una disponibilità e una consapevolezza molto più estesa rispetto ai propri mezzi. Rispetto alle proprie possibilità.

È frutto del lavoro, è frutto della condizione. Il miglior Napoli possibile, in quanto a rendimento, ha preso e sta prendendo forma intorno al miglior Allan possibile. E il successo contro la Spal è solo un’altra tappa di questo viaggio: nel mondo senza Var in cui il gol di Hamsik è stato convalidato, il centrocampista brasiliano mette a referto un gol e un pregevole assist. Più la solita partita di sostanza. La sua, ormai, è una forza enorme e composita.

Irrinunciabile

Il fatto che Sarri non abbia mai rinunciato ad Allan in campionato, nemmeno per una partita, è l’ipotesi che conferma la tesi. Solo cinque partite da subentrato su 25, poi sempre titolare. Con risultati eccellenti, nella fase passiva come nella manovra offensiva (23 occasioni costruite, con tre assist decisivi). Questo Allan è insostituibile, non puoi rinunciare a lui, anche perché lo spettro del contributo tecnico è sicuramente più ampio rispetto ai suoi primi approcci al gioco del Napoli. Più di tutte le situazioni, noi vogliamo ricordare quella alla seconda giornata con l’Atalanta. Splendida palla a scavalcare la difesa di Gasperini, poi Insigne serve Mertens e la partita è ribaltata. Allan che inventa come uno Zielinski qualunque. Non è un caso che sia successo proprio quest’anno.

Ora, probabile riposo in Germania e poi Cagliari. Se l’anno scorso, per tutta la stagione, abbiamo avuto dei dubbi sul nome della mezzala destra, quest’anno non ci sono incertezze. E non ci sono recriminazioni: Allan, oggi, è una rappresentazione perfetta del Napoli. È una crescita strepitosa ancora in corso, è un futuro da scrivere. Ed è potenzialmente bellissimo. Ce ne accorgiamo un po’ di più, ad ogni partita.

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