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Raid al bar di Verona: identificate le targhe. Il proprietario: «Non accetterò soldi da ultras Napoli»

Le telecamere della Ztl hanno filmato tutto. Oltre novecento le immagini raccolte. Entro un paio di giorni dovrebbero partire le ordinanze

Raid al bar di Verona: identificate le targhe. Il proprietario: «Non accetterò soldi da ultras Napoli»

I veicoli che hanno bloccato corso Cavour

Proseguono le indagini sul raid di un gruppo di napoletani, domenica scorsa, al Caffè Oro Bianco di Verona. Il quotidiano L’Arena ovviamente dedica ancora un paio di articoli all’episodio di violenza. Il bar è un ritrovo di appassionati del Verona, dove è possibile guardare le partite della loro squadra del cuore.

Grazie alle telecamere della Ztl, sono state individuate le targhe e quindi i mezzi utilizzati “dal gruppo che ha bloccato Corso Cavour per permettere ai conterranei di mettere a segno il raid punitivo”. Le targhe sono state segnalate alla Questura di Napolie nel giro di un paio di giorni si risalirà ai colpevoli e partiranno le ordinanze.

Scrive il quotidiano verone:

Domenica alle 14.30, una quarantina di ultrà napoletani ha tentato di sfondare la vetrata del bar che all’interno aveva una quindicina di avventori. Erano armati di coltelli e aste rigide. Hanno urlato più volte «vi ammazziamo» e poi si sono dileguati con auto e furgoni.

Il titolare del bar, avvisato da chi era fuori, ha fatto in tempo a chiudere il locale. E in frantumi sono andate soltanto le vetrine del locale.

Prosegue L’Arena: “Il questore Enzo Giuseppe Mangini conferma che grazie alle immagini depositate dalla polizia locale, quasi 900 fermi immagine, è stato possibile ricostruire il transito dei furgoni. «Siamo riusciti a fare una ricostruzione molto buona dei passaggi dei mezzi», dice soddisfatto il questore, «le indagini proseguono a ritmo serrato in piena collaborazione anche con i colleghi di Napoli”.

Intanto il proprietario del bar, Alan Ceruti, ha detto che non accetterà soldi dagli ultras del Napoli che hanno manifestato la loro estraneità al raid.

«Non accetterò alcunché da parte degli ultrà napoletani estranei al fatto criminoso. Prima di tutto perché è giusto che paghino, an- che economicamente, le persone presenti e responsabili del vile gesto. Inoltre, non mi sento di accettare del denaro da terzi a me sconosciuti, perché oltre al danno materiale esistente, pesa di più quello morale verso me e soprattutto verso i clienti e nei confronti di quei bambini indifesi ed impauriti, che piangevano. Evidenzio inoltre che, fin da subito, ho ricevuto la solida- rietà umana di tanti cittadini veronesi».

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