Aumenterebbero le distanze economiche tra big e piccole squadre, con la meno “ricca” (il Sassuolo) che incasserebbe quasi un quinto della Juventus.
Crescono tutte (soprattutto le big)
La Lega Serie A ha confermato la vendita dei diritti televisivi all’estero (triennio 2018-2021) per una cifra di 370 milioni l’anno (più 30 per Coppa Italia e Supercoppa). A questo punto, il prossimo obiettivo è la vendita dei diritti domestici per 1,1 miliardi di euro, in modo da far arrivare il campionato a un valore televisivo (annuale) di 1,5 miliardi. Dipenderà tutto dall’asta interna, andata non proprio benissimo a giugno e attesa per fine anno.
Calcio&Finanza ha simulato la distribuzione di questa cifra secondo il modello in vigore nell’ultimo triennio. La cifra cresce per tutte le squadre, ma le big scavano un solco ancora più ampio con la concorrenza. Il sito specializzato ha cristallizzato la classifica attuale (Napoli primo, Juventus seconda e così via) e ha mostrato le differenze tra i due contratti, quello in vigore e quello eventuale stipulato alle cifre riportate sopra. Il Napoli virtualmente Campione d’Italia incasserebbe 68 milioni con i vecchi introiti, 89 secondo il nuovo modello. La Juventus, invece, salirebbe da 107 a 141. L’ultima in questa classifica, il Sassuolo, aumenterebbe gli incassi tv da 24 milioni a 32. In pratica, la squadra più ricca incasserebbe quasi cinque volte quella più povera. Sotto, i grafici di C&F
Ovviamente, questa distribuzione accentuerebbe piuttosto che restringere la distanza tra i club più forti e quelli con minore possibilità. In attesa di uniformarci all’Europa (solo in Italia utilizziamo un modello tanto squilibrato), auspichiamo che il ministro Lotti porti a termine la riscrittura della Legge Melandri. Su quel testo, infatti, si basano i parametri di ripartizione che portano a certe cifre. E a un campionato con distanze abissali tra big e piccole squadre.