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“Con gli occhi di Mario Riccio”, in mostra la Napoli di lotta

Si inaugura oggi al Maschio Angioino: cento scatti dello storico fotografo de L’Unità sulla Napoli degli anni Settanta e Ottanta

“Con gli occhi di Mario Riccio”, in mostra la Napoli di lotta
Una manifestazione per l'Italsider (foto Mario Riccio)

Storico fotografo de L’Unità

Con gli occhi di Mario Riccio, storico fotografo de L’Unità negli anni 70 e 80, comunista dal volto umano sempre pronto a dare una mano a chi la chiedeva, molti di noi, giornalisti o semplici lettori, hanno potuto capire meglio Napoli, i suoi problemi, la sua ansia di riscatto sempre mortificata, la disperazione dei giovani, la crisi irreversibile della borghesia e, a seguire, la corruzione dilagante dei politici che danno un calcio agli ideali e stringono patti innominabili con la camorra pur di allungare gli artigli sui miliardi della ricostruzione del dopo terremoto.

Gli “occhi” di Mario Riccio, scugnizzo nato cresciuto e nutritosi nei Quartieri Spagnoli prima di emigrare a Pianura, non facevano “sconti” e soprattutto non si soffermavano sugli aspetti folcloristici della napoletanità incapace di guardare oltre la punta del proprio naso. Gli “occhi di Mario” vedevano tutto senza aggiungere niente, erano la penna di un giornalista che con le immagini faceva molto bene il suo lavoro.

Berlinguer

Ad esse, metaforicamente, si ispirò anche Enrico Berlinguer che in due date fondamentali del suo straordinario percorso politico, denunciò la portata del dramma-Napoli: la questione morale, disse dal palco della mitica festa de L’Unità del 1976, è nata qui e va contrastata con ben altra decisione prima che, grazie al patto tra i politica e criminalità, risalga lo stivale e penetri nei Palazzi del potere politico burocratico e affaristico. Come è avvenuto, se si guarda alla penosa condizione di oggi e alla miseria del dibattito politico.
Il compagno Enrico rinnovò l’allarme cinque anni dopo al termine di una visita ai paesi distrutti del cratere. Aveva letto il rèport preparatogli da Antonio Bassolino, uno dei suoi pupilli, e volle “vedere” di persona. La visita si concluse con un accorato appello a Sandro Pertini: presidente, vieni qui e accelera i soccorsi.  E così fu: l’urlo del FATE PRESTO che aveva aperto il racconto del cronista de Il Mattino il giorno dopo la scossa che sconvolse l’Irpinia trovò finalmente un minimo di riscontro, poca cosa ma importante perché servì a scuotere il paese reale che accorse per dare una mano. E la diede, validissima.
Tutto questo è alle nostre spalle, ma “gli occhi di Mario” continuano a mostrare un’altra Napoli e un’altra Campania rispetto a quella descritta dai cantori compiacenti e bisogna essere molto grati ai colleghi di “Infiniti Mondi”, bimestrale di pensieri di libertà, che hanno organizzato, nell’antisala dei Baroni – al Maschio Angioino – che è il luogo più deputato ad accoglierla, una mostra con cento dei mille e mille scatti di Mario Riccio che ha imparato a “scrivere” immagini con una macchinetta comprata di seconda mano.

Amarcord

Oggi, venerdì 20 ottobre alle 17, la mostra verrà inaugurata e nei giorni seguenti ospiterà dibattiti di grande interesse, ma anche un amarcord struggente tra le “stanze” della redazione de L’Unità accolti da Nora Puntillo, una di loro come Rocco Di Blasi, Antonio Polito, Marco Demarco, Federico Geremicca, Luigi Vicinanza e tanti altri colleghi. Gianfranco Nappi e Massimiliano Amato, direttore editoriale e responsabile di InfinitiMondi, hanno fatto le cose per bene. Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale, e Nino Daniele, assessore comunale alla cultura, hanno dato una mano e hanno messo in piedi un percorso che davvero rende merito al valore di Mario Riccio, un collega che ancora oggi rappresenta per chi scrive un punto di riferimento amicale e professionale.
Un’ultima riflessione e un invito a vedere “con gli occhi di Mario”: il montaggio degli scatti è molto incisivo ed esalta la capacità di leggere dentro e oltre il fatto di cronaca che Mario aveva affinato nella redazione del giornale nel quale, come il padre del direttore del Napolista, Sergio Gallo, si dette da fare in tutti i modi, partendo dal gradino più basso, di fattorino pomeridiano. E risalendoli tutti.
“Con gli occhi di Mario Riccio”, in mostra al Maschio Angioino – Antisala dei Baroni – dal 20 ottobre all’8 novembre. Inaugurazione oggi, venerdì 20 ottobre, alle ore 17. 
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