Prestazione mostruosa di Mertens, Callejon non si ferma più, Hamsik è il perno di una sublime macchina da guerra
Oggi, le pagelle saranno a cura di Fabrizio d’Esposito e Massimiliano Gallo
REINA. Trascorre i primi 45 minuti da disoccupato e ha tutto il tempo per meditare sul futuro prossimo. Nel secondo tempo gli capita addirittura di subìre due gol e e forse un giorno bisognerà fare il conto di quanti ne ha presi in domeniche così, senza fare nulla – 6
I sampdoriani non gli hanno perdonato l’eccesso che provocò l’espulsione di Silvestre e lo hanno fischiato dal primo minuto. Intanto a Roma Szczesny stava per fare il primo regalo al Napoli – 6
HYSAJ. Quando il Napoli pende a sinistra in maniera così prepotente e magnifica, a destra giocoforza si capitalizzano le briciole che capitano. Hysaj si cimenta in un paio di buone discese (ma sempre con il difetto finale del piede ruvido) e qualche copertura efficace di testa – 6
Nel primo tempo molto propositivo, nel secondo non c’è partita – 6
CHIRICHES. Lo zero a tre ha un effetto più che rilassante su di lui. Anzi, decisamente lassativo: ne approfitta lo stabiese riabilitato. Per il resto mantiene senza difficoltà la linea con Koulibaly ma in pieno recupero il secondo gol di Alvarez gli passa tra le gambe – 6
Ci siamo fatti un’idea chiara di lui in due anni? Forse sì. È un discreto giocatore, con qualche amnesia – 6
KOULIBALY. Bracca Schick e Quagliarella a fasi alterne. Da un suo recupero a centrocampo, in scivolata, origina la sublime azione che conduce allo zero a tre di Hamsik. Una sequenza da mandare a memoria: da Koulibaly a Insigne, indi Mertens e dialogo finale di testa tra Callejon e Hamsik – 6,5
Nel secondo tempo si è fatto vedere anche in attacco. Del resto, oltre a uno splendido centrale, Kalidou sarebbe uno straordinario fluidificante – 6,5
GHOULAM. La fascia sinistra è la dittatura del proletariato del sarrismo, per copiare da Zdanov. E se Insigne e Hamsik sono i Marx ed Engels della spinta propulsiva, Ghoulam vale almeno un Lenin – 7
È l’uomo in più sulla fascia sinistra, per dirla alla Sorrentino – 6,5
ZIELINSKI. Vedi sopra alla voce Hysaj. Perdipiù il fuoriclasse del futuro (Sarri dixit) si vede poco quando la Sampdoria aumenta il pressing e intasa il centro. Al 12’ del primo tempo, va al tiro, che è una sua specialità, ma la prende di controbalzo e la palla schizza – 6
Quando imparerà a giocare non solo a strappi, diventerà più forte. Già oggi è un gran bel giocatore – 6
ROG dal 22’ del secondo tempo. Ha il sangue agli occhi, la fame tipica dei guerrieri all’inizio di una carriera di allori. Forse dovrebbe avere più continuità e più minuti – 6,5
Un mastino come lui non si vedeva da decenni da queste parti – 6
JORGINHO. Quando osa, dimostra di non essere soltanto un geometra del tiki-taka: succede al 12’ del primo tempo con quel lancio al volo per Insigne – 6,5
Anche a me ha colpito quel lancio. Lo preferisco così ai 46473833 tocchi che non restano impressi nella memoria. Oggi in palla – 7meno
DIAWARA dal 25’ del secondo tempo. Come Rog, entra quando la partita non ha più nulla da dire e si aspetta trepidanti l’Olimpico – 6
È uno che si scalda solo quando la partita conta. Tra qualche anno, sarà da grande squadra – 6
HAMSIK. Il Capitano chiude con un’altra prova superlativa: quando gira così diventa il perno di tutto, non solo a sinistra: il perno di una sublime macchina da guerra. Da citare: l’assist per il gol di Insigne e un altro tentativo di pallonetto da centrocampo. Poi, ovviamente, c’è la sua marcatura personale (vedi Koulibaly) – 7,5
Uno dei quattro moschettieri. Ha provato il numero alla Quagliarella nello stadio di Quagliarella – 7
GIACCHERINI dal 38’ del secondo tempo. Sarri gli concede la passerella finale ma Giaccherini, a torto o a ragione, è stato un desaparecido della sua gestione – senza voto
Effettivamente, mi aspettavo di più da Giaccherini – sv
CALLEJON. E’ il quarto a segnare, un segno del destino e della nostra storia: l’anno scorso l’ultima giornata servì al record dell’Innominato, stavolta la trasferta genovese incorona i quattro in doppia cifra: Callejon arriva terzo con 14 reti – 7,5
Che giocatore straordinario. Tante perle, una su tutte: l’assist di testa per Hamsik – 8
MERTENS. Un’altra prestazione mostruosa, da centravanti tuttofare, di movimento e di regia, finanche rapinatore con il gol che apre il festival dell’ultima quaterna di stagione. Di fronte a un Mertens così c’è solo da alzarsi in piedi – 9
È un centravanti fatto e finito. Segna anche senza guardare, sente il portiere. E non ha dimenticato come si gioca sulla fascia – 9
INSIGNE. Peccato che i doriani razzisti non si siano goduti lo spettacolo di Insigne, compreso nel biglietto. Di più: il suo gol vale l’intero biglietto. L’assist per Callejon è un accessorio – 8,5
Un gol per celebrare Totti nello stadio in cui Francesco segnò un gol meraviglioso come quello di Lorenzo. Regala calcio – 9
SARRI. Il terzo posto a 86 punti è qualcosa di alieno. Non senza amarezza per la seconda piazza sfumata in pieno recupero. Il Napoli è stato protagonista di un crescendo wagneriano – 9
Un Napoli da record. Il suo Napoli è un’opera d’arte contemporanea. Mertens centravanti è stata un’intuizione da grandissimo allenatore. Peccato per il terzo posto che non rende merito a una stagione da ricordare. L’anno prossimo giocheremo con la pressione addosso e sarà diverso: un gioco nuovo che non ci deve spaventare – 9
ARBITRO BANTI. Gli azzurri protestano per controversi falli di mano in area doriana ma sono lamentele superflue visto il risultato – 6
Qualche polemica, nulla di più – 6
Fabrizio d’Esposito e Massimiliano Gallo