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La tranquillità dell’Udinese, squadra reattiva ed essenziale costruita sulle transizioni

Come giocano gli avversari di domani: Delneri ha buoni numeri difensivi e viene da un periodo estremamente positivo. I pericoli Thereau, Zapata e De Paul.

La tranquillità dell’Udinese, squadra reattiva ed essenziale costruita sulle transizioni

Periodo d’oro

Reduce da un’ottima striscia di risultati, abbondantemente salva già da un po’ e per questo in grado di giocarsela con la testa libera, senza niente da perdere. Tutti questi motivi fanno sì che l’Udinese sia un avversario niente affatto facile da affrontare domani sera al San Paolo per il Napoli. I friulani di Delneri vorranno rendere sicuramente cara la pelle, confermando il grande momento di forma: nelle ultime cinque partite, tre vittorie e due pareggi, uno dei quali contro la Juventus. Roba che non capita spesso.

I friulani, rispetto a un girone fa, confermano sostanzialmente la loro struttura di squadra reattiva, che lascia più che volentieri il pallino del gioco agli altri per colpire di rimessa. Pochi tiri in porta (11,3 a partita, solo 15esima performance del torneo), possesso palla ridotto al minimo indispensabile (43,9%, fa peggio solo il Crotone), sviluppo della manovra altrettanto essenziale a cercare quanto più possibile la verticalità e dunque con alto tasso di errore (solo 78,2% di passaggi riusciti, peggio solamente Palermo, Sassuolo, Cagliari e Crotone).

In compenso, buoni numeri difensivi: 12,5 tiri concessi di media, dato praticamente uguale a quello della Roma, e 14,4 palle intercettate a partita, dato simile a quello della Juventus (14,1). Insomma, canovaccio tattico di domani sera abbondantemente prevedibile: Napoli a fare la partita con pazienza per trovare il varco di fronte a un avversario piuttosto abbottonato anche se non necessariamente schiacciato con tutti gli effettivi al di sotto della linea del pallone. Perché va bene non avere l’assillo del risultato ma giocarsela a viso aperto contro la squadra di Sarri potrebbe essere deleterio e Delneri lo sa benissimo.

Variabilità

Il tecnico di Aquileia ha la possibilità di operare due scelte per contrapporsi agli azzurri. Confermare il classico 4-3-3 per confermare la parità a centrocampo, con Thereau e De Paul a rinculare in fase di non possesso rendendo il modulo un 4-5-1. Oppure, fare come contro la Juventus e blindare in altro modo le fasce laterali, con un 4-4-2 in cui Jankto vada a fare l’esterno di sinistra nominale e le due punte utilizzate in fase passiva per schermare le linee di passaggio di Albiol e Koulibaly. A ben guardare, durante la partita Delneri potrebbe tranquillamente alternare entrambi i tipi di scivolamento passivo, con De Paul a partire inizialmente esterno d’attacco, abbassandosi poi sulla linea dei centrocampisti con Jankto a scalare sull’esterno dall’altra parte. Ciò che è certo è che l’atteggiamento passivo/reattivo dell’Udinese non è sinonimo di linea di difesa bassa, e adesso vediamo perché:

Udinese

I due campetti posizionali dell’Udinese rispettivamente contro Lazio e Juventus. Squadra capace di essere corta tra i reparti ma con un baricentro molto meno basso di quanto si potrebbe pensare, e, inoltre, con i centrocampisti prontissimi a supportare l’azione offensiva in caso di ripartenza.

Ciò che emerge dalle gare giocate contro biancocelesti e bianconeri è una certa pericolosità diffusa da parte degli uomini di Delneri, particolarmente in rapporto al tempo passato con il pallone tra i piedi. Pur avendo decisamente poco possesso palla (42% con la Lazio, 35% con la Juventus), i tentativi verso la porta sono stati di più rispetto agli avversari: 13 tiri a 8 contro i capitolini, 10 a 9 contro i bianconeri. Indice di un’elevatissima reattività e della capacità di ribaltare il fronte. Dato da non sottovalutare per non concedere spazi in ripartenza, vista l’abilità nell’allungare la difesa da parte dei vari Thereau, De Paul e Zapata. Del colombiano già sappiamo, avendolo visto in azione con la nostra maglia e ricordando il gol realizzato in contropiede contro la Juventus, facendo mangiare la polvere in velocità a uno come Bonucci.

Gli scenari possibili ci indicano una situazione piuttosto bloccata a centrocampo, dove Delneri potrebbe giocare l’uomo contro uomo contro il trio partenopeo, che dovrà essere bravo a muovere il pallone con pazienza, precisione e la giusta velocità per supportare l’ormai consueto trio d’attacco. Oltre alla necessità di controllare le fasce per evitare di essere presi in infilata specialmente dagli allunghi di Widmer. Il che ci porta a pensare che potrebbe essere confermato Strinic da quella parte di campo. Il croato è in un buon momento di forma e difensivamente da’ più garanzie di Ghoulam. Partita spigolosa ma che un Napoli presente a se stesso ha tutte le possibilità di fare propria.

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