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Il Napoli ha più bisogno di un centravanti o di un portiere che affianchi Reina?

Si parla tanto di Pavoletti. Ma ora, con questo Mertens, non sarebbe più importante dedicarsi all’acquisto di un portiere di livello?

Il Napoli ha più bisogno di un centravanti o di un portiere che affianchi Reina?
Una parata di Reina nel disegno di Fubi

Pavoletti è indispensabile?

Un dubbio ci tormenta, anche se non ci toglie il sonno: Pavoletti? O no? E poi ancora: è giusto prenderlo o farà confusione là davanti dove pare regnare la pace e si pensa solo a fare gol? A determinare l’incertezza molto ha contribuito l’esplosione del piccolo implacabile bombardiere: Dries Mertens. Ma, smaltita l’euforia, il ragionamento è andato oltre e ci ha portato ad altre considerazioni, crediamo più utili al futuro immediato della squadra che, come ci ha ammonito Luciano Cimmino e noi concordiamo con lui, è la vera anti-Juve. Più della Roma che evidenzia pecche difensive vistose e ha molti giocatori, come il mastino Nainggolan, che sembrano non resistere alle tentazioni della Premier che offre ingaggi più sostanziosi.

Le incertezze di Reina

Torniamo al punto dal quale siamo partiti. È difficile convincere che non siamo condizionati da alcune incertezze del nostro carissimo Pepe, ma la ricerca di un portiere valido si impone proprio e solo per una continuità con Reina che è stato fondamentale per la crescita complessiva della squadra soprattutto a livello europeo. Se oggi il Napoli è una star della Champions, il merito è anche di un certo Benitez che ha pescato i giocatori giusti e, soprattutto, li ha convinti a passare il Garigliano.

Un portiere che sia il dopo Pepe

Detto questo, chiariamo che ci teniamo sempre lontani dalle trame del mercato e meno che mai osiamo dispensare consigli ma una volta tanto ci sia consentita una eccezione nel rispetto, naturalmente, del primo comandamento del codice etico calcistico che è: mai fare nomi. Ma domande sì ed una ce l’abbiamo sulla punta della lingua. Eccola: e se al posto della punta acquistassimo un portiere che possa preparare il dopo-Reina? E, magari, dargli il tempo, qualche volta, di prendere fiato pur restando sempre lui, e ancora per molto, il numero uno del Napoli?

I delicati equilibri della squadra

Nell’immediato dopo Mertens e in previsione del ritorno di Milik, il dubbio è diventato più pressante e lo esterniamo senza timore di disturbare i fragili equilibri della squadra che, grazie a dio, ha imboccato la strada della competitività non solo esterna, cioè contro le avversarie, ma anche interna, tra i vari reparti e più ancora tra i vari ruoli. Quello del portiere, tra l’altro, è il più delicato e a nessuno sfugge che l’allenatore non ha mai mostrato particolare predilezione tecnica per i due vice, Rafael e Sepe. Non esistono dichiarazioni ufficiali in proposito, ma dal modo come vanno le cose è facile dedurre che il gradimento non c’è o, se c’è, è quanto mai debole.

Il ruolo di Reina nello spogliatoio

Su Reina, invece, la fiducia è cieca, come quella di tutti gli appassionati, per il rendimento in campo e, soprattutto, per l’abilità ad ammortizzare le tensioni e qualche volta anche le delusioni che si vivono all’interno dello spogliatoio. Il ruolo di grande mediatore, tra l’altro, il buon Pepe lo svolge con l’assenso esplicito, anche se non dichiarato, del tecnico. Se tanto mi dà tanto, facciamola finita con la melina: Reina è l’insostituibile portiere del Napoli che, però, ha bisogno di trovare un degno sostituto per il futuro.

Mertens dopo la cura Sarri

Si dirà: cosa c’entra Pavoletti con questo discorso? C’entra, perché consente di inserire nel ragionamento anche la variabile economica alla quale il nostro presidente è giustamente sensibile: registrata a suon di gol l’esplosione di Dries Mertens, grazie alla splendida intuizione di Sarri, e considerato che Milik sembra aver bruciato i tempi del suo recupero e della riabilitazione fisica, i soldi destinati all’acquisto del puntero livornese potrebbero essere impiegati diversamente. Magari per un portiere di sicura affidabilità e, se avanza qualcosa, per un difensore esterno altrettanto bravo, tanto per dar conto di un’altra esigenza dell’organico che sta per diventare ancor più attuale con l’approssimarsi della Coppa d’Africa che ci porterà via almeno per un mese Koulibaly e Goulham. Diamoci da fare allora, il dubbio è come un dente marcio: va estirpato subito.

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