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Tolisso: «Una liberazione il no al Napoli. Trenta milioni significano troppe pressioni»

Tolisso, intervistato dall’Equipe, ha spiegato il suo no al Napoli. Ieri ha segnato col Lione in Champions contro la Dinamo Zagabria.

Tolisso: «Una liberazione il no al Napoli. Trenta milioni significano troppe pressioni»

Ieri sera il Lione ha battuto 3-0 la Dinamo Zagabria nella gara d’esordio in Champions League. Il Lione è nello stesso girone di Juventus e Siviglia. Ieri, L’Equipe ha intervistato Tolisso ieri autore del gol d’apertura e in estate oggetto della corte del Napoli. Il quotidiano sportivo francese lo ha intervistato anche su questo ponendogli una domanda proprio sul 27 luglio data evidentemente per lui importante, quella del no al Napoli.

Tolisso la definisce una giornata molto complicata. Con la partecipazione all’allenamento senza ancora sapere che cosa avrebbe fatto. «Ho chiamato i miei genitori, le persone di mia fiducia, il mio presidente (Aulas, ndr) per renderli partecipi della mia decisione di restare al Lione. E ho sentito che il presidente era contento di questa mia scelta. Poi l’ho annunciata all’allenatore».

Tolisso spiega che ci aveva pensato due tre giorni, che ne aveva parlato molto con la famiglia, che il Napoli era diventato un chiodo fisso si svegliava con questo pensiero in testa. «Non potevo immaginare che un grande club come il Napoli, che io rispetto molto, offrisse tanti soldi per me. Sono partiti da 16 milioni di euro e sono arrivati a 30 più bonus. Un’offerta lusinghiera, non c’è che dire. Ma io non sarei più stato visto e giudicato allo stesso modo, sarei sempre stato considerato come il calciatore costato trenta milioni. Avvertivo troppe pressioni. Quando ho preso la decisione, per me è stata una liberazione».

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