Spesso non siamo stati d’accordo col quotidiano di Via Chiatamone ma stavolta sottoscriviamo in pieno l’editoriale sul Napoli.
Anche stavolta leggiamo con ritardo, sia pure solo di qualche ora, l’editoriale del Mattino sul Calcio Napoli. E francamente non possiamo non dirci totalmente d’accordo con quanto scritto da Francesco De Luca nell’articolo intitolato: “Ma Sarri e De Laurentiis hanno la stessa strategia?”. Sì, lo sappiamo, tra due ore si gioca. Però, anche perché spesso non siamo stati teneri col quotidiano di via Chiatamone, ci sembra giusto evidenziare quel che a noi è parso un editoriale ragionevole.
Insomma, non siamo stati gli unici – col Corriere dello Sport – a balzare dalla sedia ieri ascoltando le parole di Sarri. Lo ha scritto Raniero Virgilio, lo ha ribadito Massimiliano Gallo. E lo aveva nel frattempo scritto anche Il Mattino che con De Luca non è tenero nei confronti del tecnico toscano. Innanzitutto un preambolo dedicato ai calendari e a quelle accuse che potrebbero sembrare un alibi. Poi l’osservazione cardine dell’articolo:
Sorge il dubbio, ad ascoltare queste dichiarazioni, che De Laurentiis e Sarri non abbiano concordato completamente la linea da seguire sul mercato, basata su su ampliamento e ringiovanimento dell’organico. Percheé, dopo soli 180 minuti di campionato, il tecnico si chiede «se riusciremo a rimanere competitivi»?
De Luca traccia un profilo equo del mercato del Napoli, ricorda che Milik, Diawara, Rog, Maksimovic proprio scarsoni non sono. Definisce da un lato “legittima” la dichiarazione sulla perdita pesante di Higuain, ma allo stesso tempo non incoraggiante per chi oggi indossa la maglia numero 99. Insomma, anche al Mattino le frasi di Sarri ha fatto sorgere più di un dubbio. E la frase finale dell’articolo potrebbe perfino entrare in una top ten delle frasi da epigrafe del Napolista:
C’è da gestire adesso non soltanto la Champions, assoluta e bellissima novità per il cinquantasettenne Maurizio, ma anche una rosa più ampia che può offrire le opportunità del turnover e delle variazioni tattiche. E questo non è un guaio. Lo sarebbe continuare a ricordare quanto è «pesante» l’assenza di Higuain.