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È stata una partita equilibrata. Il Napoli ha preso tre gol ma hanno pesato gli errori in avanti

È stata una partita equilibrata. Il Napoli ha preso tre gol ma hanno pesato gli errori in avanti

Non è stata una partita spettacolare, quella tra Napoli e Juventus. Probabilmente l’essersi affrontate di nuovo nel giro di venti giorni ha reso la gara una partita a scacchi rispetto invece al confronto aperto a tutto campo andato in scena a Doha.

Con due squadre che sono abbondantemente sopra i 17 tiri a partita (in media), salta subito all’occhio il dato dei soli 18 tiri totali scagliati verso le due porte, 10 per il Napoli e 8 per la Juventus. Sotto il solito livello anche il numero di conclusioni nello specchio, infatti per gli azzurri solo 2 (in media sono circa 7 a partita) e per i bianconeri 5 (in media sono 6).

Il Napoli è riuscito a limitare molto l’azione offensiva della Juventus, basti pensare che non c’è stata nessuna delle occasioni concesse a Doha da percussioni centrali, con sponda di Llorente per gli inserimenti di Tevez, Vidal o Marchisio. Gli azzurri hanno scelto di stringere molto il campo per impedire ai centrocampisti avversari di prendere il sopravvento. La mossa ha dato i suoi frutti perché effettivamente Pirlo non è mai riuscito a verticalizzare con pericolosità, né tanto meno si sono visti gli inserimenti degli altri incursori della mediana.

A dispetto dei tre gol subiti (una prodezza, una rete irregolare e un contropiede a partita finita) il Napoli può essere soddisfatto per la prestazione difensiva, anche se è stato pagato un prezzo a questa maggior tenuta, ovvero una peggiore fluidità della manovra offensiva.

A Doha il Napoli aveva occupato il campo in larghezza sfruttando al meglio il proprio potenziale offensivo sulle corsie esterne, con azioni su entrambe le fasce che impedivano agli avversari di tenere le maglie difensive ben strette (ricordiamo infatti le numerose occasioni create, ma anche concesse in Supercoppa). Ciò era stato possibile grazie all’appoggio costante dei due terzini alla fase offensiva, cosa che invece ieri sera non è stata possibile mancando un terzino sinistro di ruolo. Britos ha disputato una buona partita, ma Ghoulam aveva offerto costante supporto a De Guzman sia in termini apertura degli spazi che di possibilità di scambi stretti.

Nella gara di ieri invece sia Callejon che De Guzman hanno giocato più accentrati, ma se Maggio ha spinto con costanza limitando l’azione di Evra, dall’altra parte invece Britos è rimasto più basso lasciando campo alle avanzate sulla fascia di Caceres appoggiato da Marchisio.

Sul piano della gestione del pallone c’è stato sostanziale equilibrio, il maggior possesso è stato della Juventus 52% e 495 passaggi effettuati, contro i 435 degli azzurri, con una percentuale di precisione dell’82 e dell’81% rispettivamente, mediamente le squadre hanno effettuato 4 passaggi consecutivi prima di perdere il possesso del pallone. Anche le direzioni d’attacco sono state analoghe, con una prevalenza sulla fascia destra (oltre il 40%) per entrambe le squadre. Infine il gioco si è svolto per il 56% del tempo nella zona centrale del campo, per il 18% nella metà campo del Napoli e per il 25% nella metà campo dei bianconeri.

Una partita giocata quindi sul filo dell’equilibrio dalle squadre, un equilibrio rotto dagli episodi sfruttati o meno, per gli azzurri certamente pesano in negativo le occasioni mancate come il colpo di testa di Lopez su calcio d’angolo o quella di De Guzman a tu per tu con Buffon nella prima frazione, laddove invece gli avversari hanno capitalizzato un pallone sporcato dalla difesa con una prodezza di Pogba. Nella ripresa ugualmente diverse occasioni non sfruttate sia in mischia (per Britos e Lopez) sia su azione con Callejon, Zapata, Higuain.

Il Napoli ha disputato dunque una partita più che sufficiente, considerando le due fasi, ma è mancato di lucidità nelle conclusioni forse anche a causa del pressing intenso condotto dalla Juve per larghi tratti del match. Come spesso accade nelle sfide di questo livello dove è raro che una squadra riesca a prevalere nettamente sull’altra, alla fine sono gli episodi a determinare il risultato e in questa partita hanno premiato i bianconeri.
Andrea Iovene

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