Il Genoa attacca sulle fasce ed è forte di testa (ma tira poco in porta)

Dopo l’improduttivo 72% di possesso palla contro il Sassuolo, record stagionale in serie A, il Napoli è chiamato a interpretare una partita totalmente diversa contro il Genoa. La squadra di Liverani, che da ragazzino giocava nella Primavera azzurra, finora ha tirato meno di tutti in porta (8 volte a partita) e che meno di tutti […]

Dopo l’improduttivo 72% di possesso palla contro il Sassuolo, record stagionale in serie A, il Napoli è chiamato a interpretare una partita totalmente diversa contro il Genoa. La squadra di Liverani, che da ragazzino giocava nella Primavera azzurra, finora ha tirato meno di tutti in porta (8 volte a partita) e che meno di tutti – con la sola eccezione del Catania – inquadra lo specchio della porta (3 volta a partita). Non è squadra da uno contro uno, si muove sul campo con circa 5 dribbling riusciti a partita finora, il genoano che più spesso salta l’uomo è Bertolacci, che però contro il Napoli mancherà per un affaticamento muscolare (se non fai il turnover, il turnover viene a prenderti con la forza…). Il Genoa è però tra le squadre più forti di testa, con i circa 20 duelli aerei vinti in ogni gara: in questo ambito è un’eccellenza Kucka, ne ha vinti 10 su 19 in queste prime giornate. Il creatore di gioco è Lodi, una sessantina di passaggi a partita per lui, almeno due dei quali diventano occasioni da gol. Ma il più preciso della squadra nel palleggio è stato Matuzalem, l’ex centrocampista del Napoli di Novellino sbaglia solo 8 palloni su 100, molte verticalizzazioni passano da lui (quando è in campo). Sugli attaccanti bisognerà agire con una marcatura molto aggressiva. Gilardino è il calciatore al quale in serie A è più facile togliere il pallone: succede tra le 4 e le 5 volte a partita (in questa classifica seguono Gargano, Diamanti e Amauri). A questi palloni vanno aggiunti altri 3 che in media durante una partita l’attaccante della nazionale perde per conto suo. Sarà bene sapere che tre attacchi su quattro del Genoa vengono dalle fasce laterali, squadra fra le prima quattro in serie A per capacità di arrivare in profondità, addirittura a ridosso dell’area piccola del portiere. Lì i pasticci non saranno consentiti, oppure verremo castigati. Ma in 6 delle sue ultime 8 partite il Genoa non ha segnato.
Nei meccanismi difensivi si distinguono il pressing di Biondini a centrocampo, la sua capacità nel portar via il pallone dai piedi degli avversari, e il senso dell’anticipo di Vrsaljko, una delle rivelazioni del campionato italiano in quest’avvio di stagione. Va pure detto che il Genoa è fra le cinque squadre che concede più occasioni alle sue avversarie (addirittura 16 a partita finora): approfittarne appena possibile sarebbe un buon modo di mettere la partita sui binari che vogliamo. Portanova è il più concreto fra i difensori, con 7-8 palloni spazzati via a partita dalla propria aerea. Ma il Napoli è la squadra che ha segnato più gol da fuori, finora quattro.
Nell’ultima partita di Udine, le principali trame del Genoa sono state costruite sull’asse centrale Lodi-Cofie, più di 30 passaggi a partita, con l’obiettivo di cercare varchi nei quali andare in profondità o spazi e momenti giusti per aprire sui corridoi esterni. A destra soprattutto, dove agisce Vrsaljko, a sua volta disposto al tocco verticale per innescare (specialmente a Udine) la velocità di Konate, altra piccola sorpresa di questo avvio di campionato da cui guardarsi.
Il Ciuccio

fonte: dati Opta da www.whoscored.com
illustrazione da www.tuttosport.com

(nell’immagine i passaggi di Lodi contro l’Udinese: in rosso quelli sbagliati, in giallo le occasioni da gol)

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