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Bravo Mazzarri, ci voleva coraggio a sostituire Cavani

Terza vittoria consecutiva su tre partite e matematico primo posto in classifica, pur se in compagnia di Lazio e Juventus (la Samp non c’è solo per il punto di penalizzazione). Ieri seconda partita al San Paolo e lo stadio era ancora piuttosto vuoto. Alla prossima, contro la Lazio nel turno infrasettimanale, sarà sicuramente pieno.

Tre a uno al Parma. Pandev e Hamsik sugli scudi, Cavani giù di tono, Insigne al primo gol in serie A. Tante le cose da dire. Partirei da Mazzarri che al momento mi sembra essere il protagonista principale. La squadra sembra aver cambiato volto. Ormai siamo alla terza partita, la quarta se consideriamo Pechino. E non ho mai visto, tranne forse a Palermo, il Napoli imporre il suo gioco. Non lo fa più. Il Napoli aspetta. E poi improvvisamente riparte. E colpisce. Come un cobra, appunto. Ieri ha cambiato la partita al pronti-via con un taglio di Pandev che si è conquistato il rigore. Poi la squadra si è rimessa in stand-by. Peccato che in queste pause la difesa metta ancora tanta paura.

Ieri Mazzarri ha compiuto un capolavoro soprattutto nell’ottica della gestione dello spogliatoio. La sostituzione di Cavani è un atto di forza e di coraggio. Era la sostituzione da fare, non c’è dubbio. Ma Cavani in questa squadra, per mille motivi, dall’ingaggio al ruolo, al peso specifico in campo, è sempre parso un intoccabile. Ieri invece il tecnico non ha esitato a sostituirlo. E, si sa, la fortuna aiuta gli audaci. Così Insigne ha messo a segno il suo primo gol in serie A, un bel gol.

Tanto altro ci sarebbe da dire, le prove maiuscole di Hamsik e Pandev meriterebbero pagine e pagine. Ma in fondo, si dirà, abbiamo battuto il Parma ed è meglio restare coi piedi per terra. Ma questa sembra davvero una squadra compatta. E gli undici titolari sembrano diventati almeno quattordici. Intercambiabili, come dimostrato ieri.

Ora comincia un tour de force. Anch’io sono per un turn over sfacciato in Europa League. E non tanto per snobbare la manifestazione, quanto per dare la possibilità agli altri di essere “rodati”. E per non dimenticare che l’obiettivo di quest’anno è il campionato. E poiché il torneo è lungo, non sarebbe male che qualche altro panchinaro diventasse nel corso della stagione affidabile per anche la serie A.

Insomma, non montiamoci la testa però godiamoci questo primato.
Massimiliano Gallo

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