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Trent’anni fa arrivò Maradona. Oggi, forse, Gonalons

Trent’anni fa, oggi, 30 giugno, un raffinato artista della palla, un genio, un fantasista che colpiva gli occhi e il cuore, Diego Armando Maradona, nei secoli “meglio ‘e Pelè”, firmava il suo assenso a lasciare Barcellona per Napoli, due capitali di mare, due città orgogliose della loro specificità, i catalani, i napoletani, quasi due popoli molto particolari e diversi, e lui, il pibe de oro, venne eletto re dal popolo partenopeo come non lo era stato dei catalani.Trent’anni dopo, Maxime Gonalons, 25 anni, francese della valle del Rodano, lionnese dall’età di undici anni, centrocampista inserito dalla rivista spagnola “Don Balon” fra i cento migliori giovani calciatori del pianeta (quattro anni) fa viene ora annunciato al Napoli per la bella cifra di 12 milioni dopo un tiro e molla che dura da gennaio. I 12 milioni serviranno al Lione per mettere a posto i suoi conti dissestati.Maxime Gonalons ha la faccia pulita, un po’ squadrata, e capelli irti in testa per miracolo di gel. Un ragazzo semplice, di nessuna particolare attrattiva. Nessuno a Napoli chiamerà Maxime suo figlio.Non ha riccioli suggestivi, non ha la faccia da scugnizzo, non ha gli occhi neri e piedi fatati come il meraviglioso despota dei nostri cuori del 30 giugno 1984. E’ un’altra cosa. Paragonando l’euro alle vecchia lira, Gonalons costa il doppio di Maradona. Ma è che sono cambiati i tempi, non è cambiata solo la lira.Per un milione di euro in più, il Napoli prese Gokhan Inler tre anni fa, folgorato da un gran gol dello svizzero al San Paolo, quand’era all’Udinese, e mai più ripetuto fra le otto minime reti in azzurro, se si esclude il bel lampo a Villarreal.Ma se il Napoli, non avendo potuto prendere Mascherano, il sogno rimasto nel cassetto di Benitez, ha puntato su Gonalons dobbiamo avere fiducia a patto che Maxime non sia una copia francese dello svizzero Inler di origini turche che ancora aspettiamo alla ribalta più luminosa (al Mondiale in Brasile, sta giocando come a Napoli, né carne, né pesce purtroppo). Naturalmente, Gonalons per quel poco che se ne sa non ha la statura e l’esperienza di Mascherano e neanche il suo carisma a centrocampo.E, invece, proprio per aiutare la crescita di Frello Filho Jorge Luiz, più carinamente detto Jorginho, sarebbe stato necessario mettergli accanto un centrocampista di vaglia e di esperienza.Per carità, è un mercato difficile, i talenti scarseggiano e gli assi rimangono dove sono. Il tifoso napoletano ha il broncio perché si aspettava il “salto di qualità” per il secondo anno di Benitez mentre sfuma qualche nome più conosciuto e interessante, però mai del calibro di un campione che ti cambia la squadra e la vita.Così restiamo in attesa di buone nuove perché indubbiamente Benitez sa il fatto suo e qualcosa verrà fuori sempre sul filo “o viene un giocatore migliore di quelli che già abbiamo oppure amen”.Visto Gonzalo Higuain al Mondiale non siamo molto felici. Il Pipita sembra stanco, lavora per la squadra, non sfodera mai lo spunto vincente per far gol. Forse è la soggezione di Messi. Il Napoli ha bisogno dei suoi gol (24 l’anno scorso, 17 in campionato). Ne vorremo di più. E speriamo che Hamsik se la cavi dopo l’annata grigia.Dal Mondiale, semmai, tornerà un pimpante Zuniga che, in Brasile, ha rinunciato a incrociare le gambe perdendo palla, ma andando dritto sul suo sentiero di destra.MIMMO CARRATELLI

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