
Se ne parla da cinque anni: finalmente a Napoli arrivano i nuovi treni della metro
Hanno Wi-Fi, aria condizionata, e persino i sediolini che ricordano il Napoli Calcio. Speriamo che i viaggi cittadini non siano più viaggi della speranza

Hanno Wi-Fi, aria condizionata, e persino i sediolini che ricordano il Napoli Calcio. Speriamo che i viaggi cittadini non siano più viaggi della speranza

Al CorSera: «Aveva una gran massa di capelli neri. A Napoli mi sentivo uno straniero, mamma gallese e papà napoletano. Ci volevo stare il meno possibile»

A La Stampa: «Ora sto meno male quando ricevo insulti sui social. Una volta ne lessi un sacco e mi chiusi in me stesso per due giorni».

Al CorSera: «A Londra iniziai a lavorare nelle cucine del Savoy. Mi bullizzavano, mi dicevano tutti i giorni “fottuto wop”».

A Il Fatto: «Ho recitato in circa 40 film, più le serie tv e gli spettacoli: la metà di tutto questo non lo vedrei mai da spettatore».

Al Messaggero: « La fidanzata norvegese mi lasciò per lettera. L'amore l'ho trovato al mio paese. L serie tv? I film sono un'altra cosa»

Al CorSera: «Enzo amava le barche. Se ne comprò una di 7 metri e mi invitò a provarla, ma invece che al mare mi portò all’Idroscalo».

Intervista a Io Donna: «Non sono mai scomparsa, mi sono presa cura dei miei genitori malati e di mio fratello, tutti morti dopo anni di sofferenze».

A Sette: «Ci sono passato. Ho perso 25 chili, avevo il vuoto dentro. Oggi sto bene, non prendo più psicofarmaci, solo uno stabilizzatore dell’umore»

A Sette: «Quando lavoro non penso di essere io, ma se in un film muoio, mia madre sta male, se nel film ho bisogno di soldi, lo zio chiama per offrire aiuto...».

di - L'impatto sulla salute dell'inquinamento acustico. Complice le cattive abitudini come addormentarsi con la musica nelle orecchie. Stacchiamo la spina

A Il Messaggero: «Grazie alla paternità ho imparato ad amare dando tutto me stesso. La vera libertà è dare tutto ai figli»

A La Verità: «Siamo un Paese di mostri. Di minacce ne ho avute tante. Mi misero anche la scorta vigilata, che però io non ho mai usato»

A La Stampa: «Mi dissero che con quello che avrei guadagnato avrei potuto comprare 4 appartamenti, ma avrei messo in ridicolo Osvaldo»

Al Corsera: «Era simpatica, gioviale intelligente. Si illudeva di dimagrire con la bici. La mia voce? Quando parlo assomiglia a quella di Paperino».

Il figlio Nicolò a Libero: «È sempre stato un uomo generoso. In tutti i suoi quiz c’era una parte che veniva devoluta ad associazioni od enti benefici».

Al CorSera: «A volte si fingeva in bolletta. Non era tirchio, si divertiva così. Moana Pozzi sapeva parlare di tutto, dal calcio alla filosofia».

A La Repubblica: «Ho proposto di sfruttare il superbonus. La mia richiesta non è passata per colpa di resistenze, complicazioni e burocrazia».

A Il Messaggero: «Nel cinema bisogna farsi vedere, andare alle feste giuste, camminare sui red carpet. Io non lo so fare. E pago il peccato di essere un comico».

Giampiero Ingrassia a Il Fatto: «I critici li hanno massacrati, gli stessi che anni dopo li hanno esaltati. La morte di Franco fu una brutta botta».