
Dialogo tra Montalbano e Catarella sul green pass
di
- Il grande caldo è tornato, Montalbano e Catarella discutono del green pass e della politica di Salvini sul vaccinodi
- Il grande caldo è tornato, Montalbano e Catarella discutono del green pass e della politica di Salvini sul vaccinodi
- Catenaccio, sigarette, il cappotto di cammello. Ma anche tanti trofei nella vita del Petisso e uno storico secondo posto sulla panchina del Napolidi
- Devastante, iconica, ci riporta al mito di Iris. Ha occhi fragili, accecanti, affamati, lucidi. Un'altra Pellegrini non esisterà per tanti anni, forse mai piùdi
- Un reportage narrativo che nasconde la geografia sentimentale, politica e professionale dell’autore. Precisi i riferimenti storico-antropologicidi
- Un pauroso ed affascinante interno camera con vista nella mente di Donald Dodd, mosso dall'odio verso ciò che è diventato e verso chi ha annullato il suo iodi
- Montalbano e Catarella discutono dell’opportunità di vaccinarsi, degli effetti e di come in Italia bene o male si crei uno schieramento per tuttoDue anni fa moriva Andrea Camilleri, inventore dei due personaggi. E così Montalbano e Catarella ne parlano
di
- Contro l’Inghilterra abbiamo visto due volti: un po’ di gioco all’italiana e un po’ di sarrismo. Uguale, gioco alla Mancinidi
- Trent’anni dopo la Coppa dei Campioni persa dalla Sampdoria col gol di Koeman, si sono riabbracciati e hanno pianto di nuovo insiemedi
- Montalbano non è riuscito a seguire molto bene la finale con l’Inghilterra, così è Catarella a provare a spiegargli cosa è successodi
- La sua storia è affascinante proprio perché ci si può rivedere in lui. Non è nato fenomeno, è diventato un campione con la dedizionedi
- Ci stavia nu diputata che havia prisintata al Parlamintula na prupusta di leggia per pruteggeri chilla hominasicsia che sugno hodiata dai criminala pirchia sugno hominasicsiadi
- La rivoluzione manciniana passa dal silenzio del proprio ego e si caratterizza in una spietata forza di volontà del gruppo. L’Italia non trema mai, non ha mai paura di sbagliare, non si scompone.di
- L'unico trofeo lo hanno vinto con un gol fantasma, si beano di aver inventato il calcio e ora hanno un premier (Boris Johnson) che ricorda Peter Griffindi
- Ha numeri da record per il tennis italiano, oltre a una sottovalutata intelligenza tennistica, eppure non sembra scaldare i cuoridi
- Chi ha colpito la traversa? La bellezza del calcio è Luis Enrique che rinuncia al centravanti per non fargli fare la fine di Lukaku. Ed è fare gol con tre tocchi dal rilancio del portieredi
- Abbiamo vinto da italiani, altro che dominio del centrocampo. E adesso “Noi non siamo napoletani” stonerebbe con le parate di Donnarumma e i colpi di Insignedi
- Il long Covid e la situazione dei comuni della Penisola sorrentina, tra vaccinazioni e situazioni critiche. Un volume che farà discuteredi
- “E a lia non ci piaciva la Carraia?”. “Mi piacia: eri na fimmina china di volia di campari”.di
- È la vittoria di quelli che non ci sarebbero stati se i big Belinelli e Datome non avessero rifiutato la convocazione. È la vittoria di Meo Sacchetti