Tonali segna il gol che vale la Champions per il Newcastle: 2-0 al Chelsea di Maresca
Va in rete dopo due minuti e indirizza il match. Il Newcastle ora è terzo mentre il Chelsea di Maresca scivola al quinto posto in attesa del Nottingham Forest

Newcastle United's Italian midfielder #08 Sandro Tonali celebrates after scoring his team first goal during the English Premier League football match between Newcastle United and Chelsea at St James' Park in Newcastle-upon-Tyne, north east England on May 11, 2025. (Photo by ANDY BUCHANAN / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /
Tonali segna il gol che vale la Champions per il Newcastle: 2-0 al Chelsea di Maresca
Ci ha pensato Tonali dopo appena due minuti di gioco a indirizzare la sfida tra Newcastle e Chelsea, partita fondamentale per l’accesso in Champions League. L’anno prossimo la Premier avrà cinque squadre in Champions e con questa vittoria il Newcastle sale al terzo posto a due giornate dalla fine. Il Liverpool ha ormai vinto. Poi c’è l’Arsenal. Quindi il Newcastle a 66, il City a 65, Chelsea e Aston Villa a 63 e il Nottingham Forest (con una partita in meno) a 61. I giochi sono aperti ma il Newcastle ha fatto considerevole un passo in avanti mentre per il Chelsea di Maresca si mette male visto anche il calendario: in casa contro il Manchester United e poi la sfida decisiva in casa del Nottingham Forest.
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— Imran (@Aiam_jayboy) May 11, 2025
Tonali: «Ho lavorato un anno con lo psicologo, non guardare social e tv mi ha alleggerito»
Sandro Tonali ha rilasciato un’intervista a Cronache di Spogliatoio dove ha parlato dei suoi mesi di squalifica per scommesse e dell’addio al Milan.
«Ho lavorato per un anno con lo psicologo, lo incontravo 4 volte a settimane. Quando ho iniziato non è stato semplice: non potevo prendere farmaci a causa dell’antidoping. È difficile far capire l’errore a uno che non ha le basi dell’errore perché ha già tutto. Nei primi 2 mesi mi allenavo ma senza vedere l’obiettivo finale: non avevo stimoli. Quando non devi metterti in gioco con nessuno, quando non devi allenarti meglio del compagno perché altrimenti non giochi, non hai stimoli. Mi sono trovato in un momento, fra il secondo-terzo mese, in cui non avevo stimoli. La mattina andavo al campo e mi chiedevo il perché. Con lo psicologo ho lavorato per due settimane sul ritrovare questi stimoli, perché a volte non volevo neppure andare. Sono stato fortunato a essere in Inghilterra. Ho vissuto 7 mesi senza il telefono, senza il tablet. La tv la guardavo solo per le partite e i film. Non guardavo i telegiornali, non mi arrivavano notizie. Anche perché immagino che in quel periodo non siano state… ‘Sandro Tonali ha sbagliato’. Non guardare social e tv mi ha alleggerito completamente. Non ho idea di cosa sia successo in quei mesi lì e non mi interessa, è questo il bello. Io so che ho sbagliato, so che ho pagato e che lavorato per essere un uomo migliore, ma non mi interessava andare ad aggiornare i social cercando il mio nome.
Ha aggiunto in merito:
«Vivere senza il telefono è stato un po’ problematico, soprattutto nel contattare la mia famiglia. Ogni volta dovevano contattare la mia ragazza e lei doveva essere accanto a me. Poi andavo in giro, al campo in macchina senza telefono e non mi pesava. Avevo gli orari degli allenamenti sul telefono della mia ragazza. Dopo un po’ di mesi, quando ho capito che utilizzarlo da solo non era più un pericolo, l’ho ripreso. So che ho sbagliato, so che ho pagato, so che ho lavorato per essere un uomo migliore. Ma all’inizio, nei primi 5-6 mesi, quando non avevo ancora capito il mio errore, la mia testa mi diceva: ‘Sandro, non hai sbagliato’. Era quello il pericolo. Se non fai il mio stesso tipo di percorso, se non perdi niente, è difficile che tu capisca l’errore. Se domani perdessi il lavoro e la famiglia, comprenderesti immediatamente di aver sbagliato qualcosa. Ti scatterebbe dentro automaticamente un esame di coscienza.
Nella mia situazione è stato un po’ diverso: lo stipendio non me lo ha tolto nessuno, il mio lavoro lo avevano solo bloccato. Come fai a dire: ‘Sì, per un anno vado 4 volte a settimana dallo psicologo anche se non è obbligatorio anziché restare a casa’?. Al mio rientro ho fatto le prime 3-4 partite di voglia, energia, adrenalina. Ho toccato un picco enorme, poi già dai match successivi ho accusato lo sprint. A un certo punto si aspettavano sempre quel tipo di prestazione e quando sono calato, in Inghilterra si sono chiesti: ‘Oh, cosa è successo?’. In realtà è una cosa normale. Abbiamo trovato un percorso, ci siamo gestiti. Tra agosto e novembre ho giocato 2-3 partite da titolare, ma ho avuto comunque tanto minutaggio perché entravo per 45’ o mezz’ora. Mai soltanto per un minuto, perché non mi sarebbe servito a nulla».