Il Telegraph distrugge il doc su Beckham: «Un ipocrita, operazione assurda e comica»

"L'ex icona gay che presta la sua immagine al Qatar. Addirittura ci rivela che gli piacciono i maglioni e che ha sopportato molte difficoltà"

Beckham

Former England player David Beckham attends the Qatar 2022 World Cup Group B football match between England and Iran at the Khalifa International Stadium in Doha on November 21, 2022. (Photo by Paul ELLIS / AFP)

David Beckham “non riesce a trovare un uso migliore del suo status di icona se non quello di attirare l’attenzione su di sé nel modo più deprimente possibile. Di quanti più soldi ha davvero bisogno?”. E’ la tagliente chiusura della recensione del Telegraph sul documentario di Netflix che racconta la vita dell’ex campione inglese. Tanto atteso – sfotte il Telegraph – dal “mondo del calcio, delle celebrità e dell’apicoltura”.

I veri vincitori di questa operazione, scrive Alan Tyers “sono i contabili e i gestori di fondi della famiglia Beckham”.

“L’ex icona gay, il corpo diplomatico individuale e il cartellone pubblicitario mobile hanno prodotto una finta rivelazione sdolcinata ed egoistica. Tutte cose che già sapevamo, o che comunque non volevamo sapere”.

Beckham è uno “passato dall’essere sulla copertina della rivista Attitude a prestare la sua celebrità e potere al Qatar, un paese che nel complesso non è affatto entusiasta della rivista Attitude e di ciò che rappresenta. È difficile non considerarlo un ipocrita“.

Il Beckham del documentario per il Telegraph “è una figura pooteriana, piuttosto assurda, tanto blanda quanto involontariamente divertente. Le rivelazioni dalle interviste includono le notizie bomba che gli piace sistemarsi i maglioni e che ha molti tatuaggi”. “Gli piace un buon barbecue. Ha una vasta collezione di maglieria, alcuni occhiali da sole e tutti i principali sottogruppi di abbigliamento tra cui pantaloni, top e biancheria intima. Anche i calzini. È un devoto del miele, delle api e dei giochi con i Lego. Ha sperimentato diverse acconciature, come capelli lunghi, capelli corti e anche, a volte, capelli di media lunghezza. Il calcio è bello, anche se a volte è stato brutto”.

Insomma, “il documentario dimostra che mentre gli estranei possono pensare che sia stata un’esistenza dorata per David, ha sopportato molte difficoltà, incluso dover essere amico di Gary Neville. Parla di battaglie contro l’umore basso e la depressione non, come si potrebbe immaginare, quando vede il libro di fotografie di elefanti sfocate del figlio maggiore, ma dopo l’espulsione di Diego Simeone”.

“Un tempo il principale metrosessuale del paese, amico intimo di Sir Elton John, era celebrato per essere stato un calciatore della Premier League in posa sulla copertina di una rivista gay. Ma i giorni in cui metteva le mani sulla sterlina rosa sono sicuramente ormai lontani con i suoi legami con il Qatar”.

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