Il ct della Nigeria: «per il Napoli non sarà facile tenere Osimhen»
A Tuttomercatoweb: «È un centravanti completo, nonostante l'età ed ha ancora grande potenziale di crescita. Arriveranno offerte importanti».

Ci Napoli 08/11/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Empoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Victor Osimhen
Il ct della Nigeria: «Osimhen saprebbe giocare in qualsiasi squadra, per il Napoli tenerlo non sarà facile».
Il commissario tecnico della Nigeria, José Peseiro, ha rilasciato una lunga intervista a Tuttomercatoweb.com, di cui vi proponiamo alcuni estratti.
«Per noi è molto importante che così tanti ragazzi nigeriani giochino in Serie A. Questi ragazzi, in Italia come nelle grandi leghe in Europa, possono crescere e migliorare tanto nella conoscenza del calcio. Tutti conoscono la storia del calcio italiano, appartiene da tempo alle migliori filosofie del mondo e per questo credo possano giocare e migliorare a livello tattico, soprattutto in fase difensiva. Per i giocatori nigeriani è importante farlo in Italia: è una nazione dove si cura molto l’aspetto tattico».
Peseiro parla anche dell’attaccante nigeriano del Napoli, Victor Osimhen.
«Segna tanto ed è giovane. Non è certo facile, solitamente un centravanti trova questo livello più avanti. Però lui fa sempre gol, in questo momento non credo di sbagliare se dico che ogni squadra nel mondo voglia comprarlo. Sa pressare, sa segnare, sa usare il corpo: saprebbe giocare in tutte le squadre».
Sul campionato del Napoli e ancora su Osimhen:
«Il Napoli sta giocando alla grandissima, sono primi, i benefici sono per entrambi. Per Osimhen, per il tecnico, per i compagni. Tenere un giocatore così per il Napoli non sarà facile visto il valore e le richieste che avrà. E’ un centravanti completo: fa assist, segna di destro, sinistro, è forte in fase difensiva, sa pressare e non è facile da difendere per un centrale di difesa. A giugno, in estate, credo che il Napoli chiederà diversi milioni per lui… E credo che ci saranno tanti club a offrirli: è giovane ed ha ancora grande potenziale di crescita. Sarà un acquisto per il presente e per il futuro».
Su Ademola Lookman, dell’Atalanta:
«Lookman giocava nell’Inghilterra Under 21 in precedenza. Credo che abbia fatto bene in Inghilterra e in Germania ma penso che adesso, all’Atalanta, abbia raggiunto il suo livello migliore. Dovrà farlo ancora ma sta facendo grandi cose: segna, ha qualità, ha talento, gioca coi compagni. Deve migliorare ma vale anche per Lookman: è giovane e crescerà ancora. L’Atalanta lo ha inserito nell’ambiente ideale. Non è facile adattarsi subito, ha iniziato con fatica ma poi si è adattato subito. E guardate che in Italia non è facile: adesso ci sono spazi, attacchi, c’è tanto anche in fase offensiva, ma è sempre un gioco molto tattico. E adattarvisi non è semplice».
La Nigeria è stata eliminata dal Mondiale, ma Peseiro si pone come obiettivo la Coppa d’Africa.
«Il mio obiettivo è vincere la prossima Coppa d’Africa: credo che la Nigeria appartenga alle migliori Nazionali dell’Africa, con tantissimi giocatori di qualità che militano tra Italia, Inghilterra, Francia, Germania, sono giovani e possono tutti crescere. Vincere e poi migliorare: il nostro obiettivo è questo, nei prossimi anni, vogliamo raggiungere il livello delle migliori Nazionali. Credo fortemente, e non sono pazzo, di essere qui per vincere la prossima Coppa d’Africa».
Peseiro è portoghese, come Mourinho, che conosce bene.
«Siamo ottimi amici. Ha dimostrato di mettere in campo grandi performances. In questi anni ha mostrato di avere entusiasmo, motivazioni. Ha aperto, per noi tecnici portoghesi, tante porte ovunque. Ha dimostrato a tutti che in Portogallo ci sono grandi tecnici e tutti dobbiamo ringraziare Mourinho. Prima ha vinto senza soldi, al Porto, poi è diventato un combattente. In Inghilterra è riuscito a far fare un passo avanti alla Premier League, ha creato sempre qualcosa, entusiasmo, attenzione, risultati, vittorie. E’ stato a lungo la star della comunicazione nel calcio. Quel che diceva Mourinho nelle interviste o in conferenza… Tutti lo sapevano. E’ questa personalità. Vince, perde, ma non ha perso questa energia. Ed è stato importante per noi portoghesi, in Inghilterra, ovunque. Poi al Real Madrid e abbiamo sconfitto il grande Barcellona di Pep Guardiola e non era facile. E’ stato lui a batterlo, a sconfiggerlo. E poi all’Inter è stato meraviglioso: ha fatto il più grande lavoro della storia recente del club. E’ andato via al Manchester United e ha vinto un trofeo, l’Europa League, in un club che non stava vincendo da tempo. Ha fatto bene ma in molti non lo hanno capito. E ora a Roma credo che senta tutto l’entusiasmo della città. Ci parlo ogni tanto, è felice, vuole migliorare la squadra e vincere ma è molto contento».