La Figc ha chiesto all’Ifab di poter sperimentare la Var “a chiamata”
Nota della Federcalcio: Gravina ha chiesto a Rizzoli di intensificare il ricorso all’on field review nei casi controversi "per non alimentare polemiche strumentali".

La Federcalcio prova ad andare oltre la Var attuale e le polemiche, e spinge per poter sperimentare – primi in Europa – il “challenge”, la Var a chiamata.
In un comunicato la Figc ha reso noto di essersi fatta “interprete delle richieste pervenute nelle ultime settimane da numerose società di Serie A ed ha anticipato informalmente alla Fifa la propria disponibilità a sperimentare l’utilizzo del challenge (la chiamata all’on field review da parte delle squadre), nei tempi e nei modi che l’Ifab eventualmente stabilirà”.
Nel comunicato la Federcalcio scrive che “l’Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare la tecnologia nel calcio. L’adozione del Var da parte dell’IFAB, infatti, è stata preceduta da un periodo di prova off line nel massimo campionato italiano che ha generato risultati eccezionali, contribuendo in maniera determinante all’implementazione del protocollo definitivo”.
“La Federcalcio è convinta che, continuando il percorso già intrapreso, si possa portare il calcio in una dimensione sempre più vicina ai milioni di appassionati, senza intaccare l’autorevolezza dell’arbitro bensì fornendogli strumenti concreti di ausilio”.
“Arbitri, usate la Var!”
Ma c’è di più, perché evidentemente l’episodio del rigore non concesso al Napoli contro il Lecce ha lasciato strascichi. E “il Presidente Gabriele Gravina ha condiviso con il designatore della Can A Nicola Rizzoli l’esigenza, già trasferita ai direttori di gara, di intensificare il ricorso all’on field review nei casi controversi che rientrano nell’ambito del protocollo internazionale. Ciò al fine di non alimentare polemiche strumentali che intacchino l’immagine del nostro campionato, che si appresta ad entrare nella fase cruciale della stagione”.