Luis Enrique e quel calcio d’inizio del Psg: un atto di bullismo, un manifesto programmatico
Il pallone in vanta, nel rugby si chiama touche. Ne scrivono La Stampa e Gazzetta: “noi partiamo col pressing furioso, fateci vedere le vostre mosse”

Paris Saint-Germain's Spanish headcoach Luis Enrique gestures during the French L1 football match between Paris Saint-Germain (PSG) and Lorient at the Parc des Princes Stadium in Paris on August 12, 2023. Miguel MEDINA / AFP
La prima mossa che ha, in pratica, deciso la finale di Champions League tra Inter e Psg è stato il suo calcio d’inizio. Quando i giocatori di Luis Enrique hanno volutamente buttato la palla in fallo laterale, quella che nel rugby si chiama touche. Oggi sia La Stampa sia la Gazzetta dello Sport si soffermano sull’apertura del Psg sabato sera contro l’Inter.
Luis Enrique e il Psg vincono la finale al calcio d’inizio: la mossa intimidatoria
Scrive Giulia Zonca su La Stampa:
“Il minuto zero diventa il protagonista di una finale di Champions: non l’ha decisa ma l’ha definita, con una mossa quasi intimidatoria, decisamente bulla, vagamente arrogante che somiglia molto a Luis Enrique, l’uomo che l’ha chiesta. Calcio di inizio di Psg-Inter e Vitinha lancia secco in territorio avversario senza guardare chi ha intorno o considerare chi ha davanti e così ottiene diversi effetti a catena, soprattutto su chi sta a casa e a chiedersi perché buttare il pallone. Una scommessa? Un atto intimidatorio, giusto per dire «ora me la vengo a prendere?». Uno scherzo, un atto eversivo? La spiegazione esiste, solo che non basta: se davvero prendiamo la scelta come una tattica fa piuttosto ridere, se invece la consideriamo un incipit, funziona. Racconta la storia che segue, la imposta. Prima la strategia. Il Psg, con il suo gioco, può pressare subito comunque, usa lo stratagemma perché sa di poter mantenere la promessa e ci punta sopra. Avverte l’avversario e insieme ribadisce l’intesa del gruppo: la palla va riconquistata e occupare la posizione vale più di quello che un singolo può fare”.
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Questo scrive, invece, Fabio Licari alla Gazzetta dello Sport sullo stesso argomento.
“Non era un errore ma un manifesto programmatico, un guanto di sfida lanciato subito al rivale. Una violazione delle regole d’ingaggio con la quale il calcio dovrà confrontarsi nell’immediato futuro, perché Psg-Inter potrebbe essere una porta spalancata sul nuovo. Pronti-via e il Psg lancia la palla lontanissima, a sinistra, in fallo laterale. Tutti poi accorrono verso il punto della rimessa. Potrebbe sembrare un errore tecnico, è una scelta precisa e minacciosa: comincia il pressing furioso, la partita l’abbiamo impostata così, vediamo se trovate contromosse. L’Inter può andare in confusione, Luis Enrique lo ha capito bene: aggiungendo un pressing furibondo alla sconvolgente rotazione degli attaccanti e ai movimenti poco prevedibili dei mediani, a Simone Inzaghi è venuto un mal di testa terribile”.