Inzaghi, dopo il 5-0 gli arabi hanno dubbi, Simone non è più attrattivo. Occhio alla Juventus (Repubblica)
I sauditi cercano un colpo mediatico dopo l'annuncio dell'addio di Ronaldo. Lavorare a Torino consentirebbe a Inzaghi di tenere la famiglia a Milano

Db Milano 18/05/2025 - campionato di calcio serie A / Inter-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi
Inzaghi, dopo il 5-0 gli arabi hanno dubbi, Simone non è più attrattivo. Ma occhio alla Juventus (Repubblica)
Repubblica fa il punto su Simone Inzaghi e sulle possibili destinazioni nel caso in cui dovesse lasciare l’Inter. Non è detto che vada in Arabia Saudita.
Scrive Repubblica con Franco Vanni:
Per Inzaghi l’alternativa più attraente è il club saudita Al-Hilal. L’intenzione degli arabi sarebbe avere il tecnico a disposizione già prima della sfida con il Real Madrid del 18 giugno a Miami, nel Mondiale per club. Ma non è pacifico che sia fattibile: la stagione finisce il 30 giugno. E prima di quella data l’Inter in ogni caso non lo svincolerebbe. Da Londra — dove dal 2022 ha un ufficio il fondo pubblico Pif, proprietario dei principali club sauditi — rimbalza peraltro l’indiscrezione secondo cui, dopo la sconfitta di Monaco, i piani potrebbero rapidamente cambiare. Lo scopo degli arabi è fare pubblicità al loro calcio, dopo l’annuncio dell’addio di Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr e in vista del Mondiale 2034 che si giocherà nel regno. In quest’ottica, è la scelta migliore ingaggiare un allenatore che ha appena perso una finale 5-0 in mondovisione?
Inzaghi in passato è stato cercato, fra gli altri, dallo stesso Psg e dal Manchester United. In Italia, non è un segreto che il suo nome fosse nella short list — insieme a Gasperini — delle possibili alternative a Tudor valutate da Cristiano Giuntoli. Ma l’ex dirigente del Napoli è ormai ex anche della Juve. Lavorare a Torino consentirebbe a Inzaghi di tenere la famiglia a Milano.
La Gazzetta infierisce sull’Inter e su Inzaghi: una vergogna anche per il calcio italiano
La Gazzetta dello Sport va giù dritta per dritta sull’Inter che ieri sera in finale di Champions è stata umiliata, mortificata dal Psg in una finale in cui per offrire uno spettacolo decente si sarebbero dovute mischiare le squadre dopo venti minuti. In Champions non si può fare ed è sembrata una di quelle amichevoli estive che finiscono con punteggio a doppia cifra: 11-1, 12-0. Per fortuna dell’Inter, la squadra di Luis Enrique si è fermata a cinque. Ma, come ricorda la Gazzetta dello Sport con Luigi Garlando, i gol sarebbero potuti essere di più. La Gazzetta giustamente accusa Simone Inzaghi, è lui il responsabile del disastro.
Ecco cosa scrive il quotidiano sportivo milanese:
Da ieri, per gli interisti, Monaco di Baviera non è più il regno dell’amato Kalle Rummenigge e neppure la landa cavalcata da Nicolino Berti, ma la terra della vergogna. Non si dovrebbe mai usare questo termine per cose sportive, ma quando i tifosi provano imbarazzo davanti a un’esibizione sconcertante, umiliante, tanto da soffrire per sentimento di appartenenza, non esiste termine più appropriato. Una vergogna anche per il calcio italiano. Mai una squadra aveva perso con 5 gol di scarto una finale europea. E i gol avrebbero potuto anche essere il doppio. Il primo dei due tiri in porta dell’Inter è arrivato al 75’. Il Psg ne ha piazzati 8, una ventina in tutto. Un massacro sportivo. Una Waterloo, una Corea, un Mineirazo. Fate voi. Non si è salvato nessuno. E meno di tutti Simone Inzaghi che ha presentato una squadra incomprensibilmente scarica, non ha fatto nulla per intercettare le mosse dell’ottimo Luis Enrique e, per cercare di rimontare, ha fatto 4 cambi difensivi su 5. Frattesi è rimasto seduto. Boh…