Invettive più che cori. «Mercenari senza vergogna» e «Guadagnate milioni ma non volete giocare, andate a lavorare».

La rabbia ultras prima del risveglio: «De Laurentiis, la senti questa voce: meritiamo di più» (Corsport).
Scrive Fabio Mandarini:
Una frangia del tifo organizzato rispetta il rumoroso silenzio annunciato sabato con tanto di volantino, ma nel settore ospiti dell’U-Power Stadium a fare più fragore è la voce altissima degli altri. Invettive più che cori, dal 15′ del primo tempo in poi. Canti che diventano un mantra poco dopo il gol di Djuric: «Andate a lavorare», un grande classico. «Mercenari senza vergogna» e «Guadagnate milioni ma non volete giocare, andate a lavorare», le novità.
Per la società, invece, soltanto un: «De Laurentiis, la senti questa voce: meritiamo di più». Il messaggio più duro, però, viene recapitato a inizio partita, quando al centro della tribuna rimasta vuota per un quarto d’ora spaccato compare uno striscione grande e grosso dal titolo testuale: «Assenti come i vostri…». E a seguire il disegno degli attributi, chiamiamoli così per decenza dovuta.
Politano e gli ultras: «Capisco i tifosi»
L’attaccante del Napoli, Matteo Politano, autore del secondo gol del Napoli oggi, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Dazn:
Le parole di Politano
«Oggi abbiamo dimostrato il nostro valore. Dobbiamo capire che siamo forti e dobbiamo giocare sempre come i primi 15 minuti del secondo tempo. Quest’ano abbiamo avuto troppi alti e bassi»
Cosa vi siete detti nell’intervallo?
«Ci siamo detti che dovevamo darci una svegliata. Già domenica con l’Atalanta avevamo perso e non volevamo ripeterci. Ora abbiamo ancora 7 partite e possiamo fare tantissimi punti».
Sul tuo gol perfetto
«Oggi sono felicissimo perché ci tenevo a far bene perché c’erano mai figlia che mi guardava e le dedico il gol».
Sui tifosi e le contestazioni a inizio partita
«I nostri tifosi rispondono sempre presente ed è normale che si aspettino di più da noi e noi siamo i primi che pretendiamo di più. Speriamo di regalargli un finale di camminato come meritano».