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Iva Zanicchi: «Sinatra mi invitò nella sua suite, andò un’altra. Non credo che si accorse dello scambio»

Al Corsera: «Ungaretti mi ha fatto da spalle per un filmato, ci siamo incontrati a Salsomaggiore Terme e siamo rimasti insieme una settimana»

Iva Zanicchi: «Sinatra mi invitò nella sua suite, andò un’altra. Non credo che si accorse dello scambio»
Db Milano 12/09/2009 - funerali Mike Bongiorno / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Iva Zanicchi

Iva Zanicchi ripercorre la sua carriera artistica sulle pagine del Corriere della Sera. Lei è stata la prima italiana a cantare al Madison Square Garden di New York nel 1973. Si è favoleggiato di un incontro intimo con Frank Sinatra… «Macché, nella sua suite ci è andata un’altra al posto mio».

Una storia succursale e divertente: «Io volevo conoscere Sinatra a tutti i costi. Il mio impresario di allora scomodò sua mamma per combinare l’incontro, Sinatra dava retta solo alla sua mamma. Arrivai a una festa piena di gente al Plaza Hotel, c’era anche il vice presidente degli Stati Uniti. Sinatra era lontano da me, il mio impresario mi ha indicato, allora lui mi ha scritto un bigliettino: “Vieni nella mia suite”»  La Zanicchi confessa di non essere andata, era col marito. E l’altra? «Ha approfittato del mio bigliettino. Credo che Sinatra non si sia accorto dello scambio».

La risposta di Iva Zanichi a Fellini

Nella sua vita tanti incontri importanti e interessanti come Federico Fellini «Voleva darmi il ruolo di Gradisca. Poi ho scoperto che quel ruolo lo aveva proposto a tutte. Gliel’ho detto. Caro maestro, io lo so che lei ha in testa la sua Gradisca ideale, ma questa attrice adesso non può perché è incinta”. Era ovvio che cercava Sandra Milo».

«Ho conosciuto anche Picasso, Carrà, Burri, Yves Montand. Sono incontri che ti lasciano il segno». E personaggi degni di libri di storia «Con Giuseppe Ungaretti abbiamo anche girato un filmato. In un bosco vicino a Salsomaggiore. Ungaretti era lì per una cura, io per un premio televisivo. È voluto venire insieme con me nel bosco dove io dovevo cantare una canzone, Un uomo senza tempo. Si è divertito a farmi da spalla. Fantastico Ungaretti, era a Salsomaggiore con la sua mamma. La adorava. Mi ha raccontato della sua infanzia, della guerra: mi disse che le sue liriche più belle sono state ispirate in trincea. Sono rimasta con lui una settimana. Proprio come mi era successo con Fellini».

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