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Stesso stadio, stessa porta: stavolta il gol di Osimhen conta meno. Un 1-1 diverso a Udine

Segna Victor, nel finale pareggia l’Udinese che depotenzia l’impresa del Sassuolo sull’Inter. Impresa che solo una coppia lappone non aveva previsto

Stesso stadio, stessa porta: stavolta il gol di Osimhen conta meno. Un 1-1 diverso a Udine
Ar Udine 06/05/2024 - campionato di calcio serie A / Udinese-Napoli / foto Andrea Rigano/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

Stesso stadio, stessa porta: stavolta il gol di Osimhen conta meno. Un 1-1 diverso a Udine 

È facile quando devi scrivere di Real Madrid-Manchester City. Il mestiere si vede quando devi raccontare Udinese-Napoli del 6 maggio 2024. Partita che per gli azzurri ha un tasso di inutilità pari alla percentuale di umidità dell’indiana Cherrapunji. Lottare per un posto in Conference League un anno dopo aver vinto lo scudetto, è una di quelle prove che la vita pone per ricordarti che la ruota gira e che non bisogna mai cullarsi sugli allori. Per l’Udinese di Fabio Cannavaro è diverso, i friulani si giocano la salvezza. A inizio match sono a pari punti col Sassuolo la schiacciasassi che ha battuto l’Inter: match il cui risultato che ha lasciato sorpresi giusto una coppia di anziani in Lapponia. Loro no, non se l’aspettavano. A fine partita l’Udinese è un punto avanti ma sempre terzultimi.

Detto questo, è finita 1-1 come l’anno scorso. Con un gol di Osimhen nella stessa porta dove l’anno scorso diede la certezza matematica dello scudetto. Di testa su cross di Politano. Un bel gol. Sul secondo palo. Ne avrebbe segnato anche un altro. Di destro. Su assist di Lobotka al termine di un’azione personale. Ma Victor era in fuorigioco. La partita si stava lentamente avviando alla fine. Poi, nel recupero è arrivato il gol di Success. 1-1 e i friulani si sentono ancora in corsa per la salvezza.

Qualcuno – immaginiamo – avrà preferito andare al cinema a coltivare la nostalgia col film scudetto anziché aprire gli occhi sulla realtà di un’annata che sta per terminare.

Ora il Napoli è ottavo, a cinque punti dalla Lazio settima. Deve ancora giocare col Bologna (in casa), la Fiorentina (fuori) e l’ultima col Lecce al Maradona. Poi, questa stagione sarà finita. Dopo il 26 maggio sarà ufficializzato il nuovo allenatore. E si comincerà a capire se De Laurentiis ha capito la lezione e ha voltato pagina, oppure se lo scudetto comporta un doppio giro di relax.

Di Udinese-Napoli non riusciamo a dire di più. Contro il Bologna, sabato prossimo, almeno potrà esserci l’incentivo di poter battere la squadra rivelazione del campionato. Allenata da quel Thiago Motta che prima di altri aveva compreso la metamorfosi di De Laurentiis. E declinò l’invito. No, grazie, resto a Bologna. Col senno di poi, è impossibile dargli torto.

L’ultimo pensiero va a Lindstrom e Cajuste che hanno giocato titolari. Ma non li abbiamo notati. Lobotka invece sì.

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