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Calzona il grande aggiustatore (Corsera)

Il Napoli cresce: essenziale, logico, cinico, abile a capire i vari momenti della partita, anche fortunato. La Juve spreca troppo

Calzona il grande aggiustatore (Corsera)
Ci Napoli 03/03/2024 - campionato di calcio Serie A / Napoli-Juventus / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Francesco Calzona

Calzona il grande aggiustatore. Lo definisce così il Corriere della Sera.

Il grande aggiustatore Calzona, ammonito nel convulso finale, vince la seconda partita di fila in quattro giorni, la prima dentro il Maradona che festeggia come se i primi sei mesi di questa stagione disastrosa neppure fossero esistiti. E la squadra cresce: essenziale, logica, cinica, abile a capire i vari momenti della partita, anche fortunata perché dopo la rete di Kvaratskhelia al tramonto del primo tempo si fa raggiungere dalla rasoiata di Chiesa a nove minuti dal novantesimo. E quando il pareggio sembra scritto, arriva il colpo di Raspadori, il più lesto a riprendere il rigore di Osimhen, respinto da Szczesny.

La volontà non basta. La difesa subisce gol per la sesta volta di fila e in attacco troppi errori gravi, almeno due di Vlahovic nel primo tempo, uno di Cambiaso sull’1-0 e quello clamoroso di Rugani nel recupero.

Calzona: «credo tanto nella costruzione dal basso»

L’allenatore del Napoli Francesco Calzona ha parlato in conferenza stampa dopo la sfida vinta contro la Juventus

«Siamo sulla buona strada, c’è ancora tanto lavoro da fare: sono felicissimo per la vittoria perché ho visto la squadra che ha voglia di migliorarsi ma abbiamo ancora tanto da fare. Chiaro che la squadra vincendo questa partita ha dato un segnale, segnale che vuole raggiungere risultati importanti. Sono felicissimo di vedere una squadra coesa, che viene a Castel Volturno con voglia di stare insieme e migliorarsi. Il percorso è lungo, dobbiamo migliorare in tante cose ma se vinci hai ancora più voglia di rivincere e migliorarsi»

Osimhen-Kvaratskhelia? «Sono due giocatori fortissimi e fondamentali per questa squadra, perché non tutti ce l’hanno. Hanno passato un momento difficile per vari motivi ma in questo momento sono tornati, quasi, sui loro livelli. Chiaro che loro danno il “là” per tutto il resto. Ma voglio parlare anche degli altri, questa squadra nei momenti di difficoltà del match è venuta fuori rischiando qualcosa. Ma dobbiamo migliorare. Possesso palla troppo sterile per i miei gusti, dobbiamo verticalizzare di più. E chi entra mi dà sempre una mano, questo è un segnale forte. A fine primo tempo erano tutti pronti ad entrare, cosa non scontata: tutti son corsi a riscaldarsi e tutti pronti in pantaloncini, non in tuta. Per me è un segnale importante. Si riparte da qui».

«In dieci giorni non si fanno miracoli, ci vorrebbe il tempo e parlo col condizionale perché non lo abbiamo. Sono felicissimo del tempo che mi stanno dando per migliorare. Io per natura non sono mai contento, penso più agli errori che abbiamo fatto che alla gioia della vittoria».

Infortunio Rrahmani? «Ha avuto un indurimento dell’adduttore che andava e veniva, giustamente ha chiesto il cambio perché poteva rischiare di farsi male di più. Verrà valutato domani e poi vedremo cos’ha».

Barcellona-Napoli? «Ci vorrebbe tanto tempo per crescere, non lo abbiamo e dobbiamo velocizzare nel memorizzare più opzioni possibili. Chiaro che siamo tornati in gioco per giocarci l’alta classifica in Serie A e abbiamo il Barça. Ma io penserei alla partita col Torino: dobbiamo pensare a fare risultato. Non siamo pulitissimi, in fase offensiva e difensiva, ma dobbiamo migliorare giorno dopo giorno».

Miglioramento psicologico, cos’ho detto ai ragazzi? «Ai ragazzi ho detto di giocare tranquilli perché peggio non potevamo fare, di lavorare in allenamento e di trovare la voglia di stare insieme. Ho parlato poco, avranno una testa enorme dopo gli ultimi mesi. Ho parlato poco e ho detto pochissime cose ma chiare e loro stanno rispondendo»

Costruire dal basso? «Credo tanto alla costruzione, chiedo ai ragazzi di non buttar via la palla e giocarla il più possibile, di alzarla poco. La Juve ci è venuta a pressare e a volte ci ha messo in difficoltà ma è ovvio perché la squadra avversaria è forte e seconda in classifica. Non era facile ma l’abbiamo vinta e di questo dobbiamo esserne contenti»

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