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Il Napoli sta guarendo, la cura Calzona funziona: 2-1 alla Juventus

Finale thrilling ma il Napoli stava meritando. Decide Raspadori su rigore sbagliato da Osimhen. Vlahovic si è mangiato tre gol

Il Napoli sta guarendo, la cura Calzona funziona: 2-1 alla Juventus
Ci Napoli 03/03/2024 - campionato di calcio Serie A / Napoli-Juventus / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Khvicha Kvaratskhelia

Il Napoli è tornato. Ha battuto la Juventus 2-1 al termine di una partita che ha avuto in pugno per larghi tratti e poi ha rischiato di pareggiare dopo la rete quasi casuale di Chiesa al minuto 81. Cinque minuti dopo, il Napoli ha avuto un rigore (c’era), Osimhen come da tradizione lo ha sbagliato (calciandolo malissimo) ma Raspadori si è fiondato come un falco sulla respinta e ha segnato il gol del 2-1. Battere la Juventus a queste latitudini per tanti anni è valso una stagione. Ora per fortuna non è più così ma è la certificazione di guarigione avvenuta, o comunque che il percorso è quello giusto. Ovviamente non bisogna pensare al Napoli dello scorso anno ma possiamo dire che la cura Calzona sta funzionando. Il Napoli è salito al settimo posto con 43 punti, a otto dal Bologna quarto e a quattro dalla Roma quinta. La lotta Champions è ancora aperta.

Il Napoli sta guarendo, la cura Calzona funziona

È stata una partita difficile da commentare. Perché il Napoli ha rischiato di non vincerla dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo e dopo un secondo tempo controllato agevolmente. È andato in vantaggio al 42esimo con Kvaratskhelia. Protagonista è stato Vlahovic che si è divorato tre palle gol che per lui erano quasi una barzelletta.

Una vittoria che sembrava persino netta prima del pareggio di Chiesa. Gol  arrivato un po’ a sorpresa dopo una ripresa anonima della squadra di Allegri che aveva giocato meglio i primi 45 minuti. Non che il Napoli abbia giocato male il primo tempo. Ma è stata una partita più equilibrata.

La cura Calzona, se così vogliamo chiamarla, ha decisamente migliorato le condizioni del paziente napoletano. Possiamo anche dire che il Napoli è quasi guarito. Basta paragoni con lo scorso anno ma questa è una squadra che può giocarsela con chiunque, anche col Barcellona.

Il Napoli visto stasera è decisamente un’altra squadra rispetto a quella anonima che per abbiamo subito per mesi. È tornato a essere una formazione con una chiara idea di gioco, con le giuste distanze tra i reparti, con un centrocampo in grado di mangiare terreno e costringere gli avversari a indietreggiare. E anche con carattere, come ha dimostrato con la reazione dopo il pareggio bianconero. E se Osimhen si è visto meno, ma ha conquistato il rigore decisivo, Kvaratskhelia soprattutto nel primo tempo ha fatto vedere le streghe agli avversari e ad Allegri. Al di là del gol segnato.

In quattro partite, Calzona ha ottenuto due pareggi (Barcellona e Cagliari) e due vittorie. Col Sassuolo era giusto sottolineare la pochezza dell’avversario, non altrettanto si può dire della Juventus seconda in classifica. Che sì ha giocato senza Rabiot e McKennie ma non ci sembrano alibi così robusti.

Nel primo tempo il Napoli è tornato a esibire pericolose accelerazioni, soprattutto grazie a Kvaratskhelia che ha conquistato due ammonizioni (Cambiaso e Vlahovic) e ha tenuto sulle spine la difesa di Allegri. La banza Calzona ha mostrato solidità a centrocampo e sulle fasce – sia con Di Lorenzo sia con Olivera – ha spesso costretto la Juve a rinculare. Fino al minuto 42 quando Kvara ha segnato il gol dell’1-0 con un destro al volo su “assist” di testa di Bremer nel tentativo di liberare l’area: tiro leggermente sporcato da Cambiaso che si è infilato sul primo palo.

Vantaggio meritato per le folate di pressione che il Napoli ha esercitato.

Va detto che l’1-0 a fine primo tempo è stato favorito soprattutto da Vlahovic che si è divorato tre gol, tutti e tre piuttosto facili per un attaccante come lui: uno di testa, su cross di Chiesa; uno di sinistro, davanti a Meret, anche se leggermente defilato: scavetto e palo; e poi il terzo, dopo il gol di Kvara, grazie a un regalo di Traoré su azzardata costruzione dal basso di Meret: il serbo ha calciato fuori da posizione favorevolissima e con Meret fuori dalla porta. Il Napoli deve tanto al serbo.

Allegri aveva impostato la partita secondo copione. La Juventus ha atteso il Napoli, è ripartita bene, soprattutto con Iling junior e Chiesa, ma la squadra di Calzona ha tenuto costantemente in tensione la retroguardia bianconera, con Kvara ma anche con Osimhen che è sfuggito a Bremer e ha costretto il brasiliano all’ammonizione.

Calzona ha preferito Traoré a Zielinski. Ha fatto bene visto che a Barcellona il polacco non potrà giocare. Traoré ha giocato u buon primo tempo, ha confermato di avere discrete doti tecniche e anche coraggio. Non è uno che ha timore col pallone tra i piedi. Nel secondo tempo, Napoli in controllo fino al finale thrilling.

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