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Acerbi, Malagò: «Se commentiamo le sentenze qui salta tutto. Un’istituzione non deve essere né guelfa né ghibellina»

A UmbriaTv: «Acerbi? Cosa c’è di più sbagliato di un dirigente che entra nel merito della sentenza?»

Acerbi, Malagò: «Se commentiamo le sentenze qui salta tutto. Un’istituzione non deve essere né guelfa né ghibellina»
Roma 01/02/2024 - Il Presidente della Repubblica incontra la squadra di Coppa Davis / foto Image Sport nella foto: Giovanni Malago’

Anche il presidente del Coni Malagò ha espresso un commento sul caso Acerbi. Il difensore dell’Inter è stato assolto dal giudice sportivo dalle accuse di razzismo verso Juan Jesus durante Inter-Napoli. Ieri i commenti di Gravina, Casini e Marotta al termine del consiglio federale. Il presidente del Coni non ha voluto commentare nello specifico la sentenza.

Malagò: «Cosa c’è di più sbagliato di un dirigente che entra nel merito della sentenza?»

Le parole di Malagò a Umbria Tv:

«Acerbi? Cosa c’è di più sbagliato di un dirigente che entra nel merito della sentenza? Poi, a me è successo in questi anni tante volte, situazioni legate al Collegio di Garanzia o situazioni legate al doping che onestamente nella mia testa o nel mio cuore non condividevo. Non ho mai commentato una sentenza, sennò qui salta tutto. Poi è comprensibile che ci possa essere, da chi non ha avuto, dal loro punto divista,  “giustizia”. Ci può essere stata amarezza. Secondo me un’istituzione non deve essere ne guelfa ne ghibellina».

Il caso rischia di sminuire le iniziative contro il razzismo? Anche in termini d’immagine?

«Quando si tocca il termine “immagine” vale tutto. Se è l’immagine che uno deve salvaguardare, ci deve esser una dinamica più netta anche nell’ipotesi dell’interpretazioni, della singola parole, del tono, delle scuse, della mancata convocazione. Tutto quello che c’è stato dopo. Sotto il profilo dell’immagine si dovrebbe evitare di parlare di questo caso. La ricaduta a terra della situazione è evidente, non aiuta».

Infine una battuta anche sul caso dossieraggio che ha coinvolto il presidente Gravina e altri personaggi dello calcio italiano:

«Dossieraggio? Ci sono rappresentanti delle istituzioni che commettono abitualmente tutto, manipolano le opinioni, anche spesso sulle sentenze. Non è giusto. Oggi esprimere opinioni è sbagliato e sgrammaticato».

Gravina isolato dopo il clamoroso scivolone su Acerbi. Imbarazzo del presidente del Coni (Il Giornale)

Gravina isolato dopo il clamoroso scivolone su Acerbi: Abodi e Malagò distanti da lui (Il Giornale).

Ne scrive Franco Ordine sul Giornale

Non era mai successo che dinanzi a una sentenza del giudice sportivo il ministro dello Sport e il presidente della Figc si dividessero su due fronti opposti. È il destino del caso Acerbi che continua a dividere, a fare notizia e probabilmente a segnare un precedente pericolosissimo per i futuri, eventuali episodi di razzismo. Il numero uno di via Allegri invece ha firmato un giudizio opposto («crediamo ad Acerbi, bravissimo ragazzo, lo riabbraccerò») prima dimenticando Juan Jesus e poi, a microfoni spenti, rimediando alla clamorosa omissione con una sorta di post scriptum verbale («non ci siamo dimenticati di Juan Jesus, siamo solidali») che ha tutto il sapore di una riparazione sbrigativa a un gravissimo errore di comunicazione.

Un dirigente illuminato, dinanzi a una materia così delicata e scivolosa, doveva cavarsela così: abbracciando entrambi, Acerbi e Juan Jesus, e preparando – magari a fari spenti – un incontro tra i due per chiudere definitivamente la scomoda vicenda. A testimonianza definitiva dell’imbarazzo procurato dalle parole di Gravina, è arrivata la chiosa finale di Giovanni Malagò, presidente del Coni che ha ripetuto un antico mantra dei suoi predecessori Carraro e Petrucci: «Non c’è niente di più sbagliato per un dirigente che commentare una sentenza!».

Per Gravina, a ben vedere, si è trattato di uno spettacolare autogol. (…) Ha un solo merito Gravina: qualche ora dopo, in privato, ha ammesso l’errore. 

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