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Quel dilettante di Toto Wolff… De Laurentiis avrebbe sbattuto Hamilton in tribuna per tutto il Mondiale

Il boss Mercedes tiene una lectio magistralis sul professionismo: «Siamo adulti, è il mercato». E le sceneggiate? E i tradimenti?

Quel dilettante di Toto Wolff… De Laurentiis avrebbe sbattuto Hamilton in tribuna per tutto il Mondiale
LAS VEGAS, NEVADA - NOVEMBER 17: Mercedes GP Executive Director Toto Wolff walks in the Paddock prior to final practice ahead of the F1 Grand Prix of Las Vegas at Las Vegas Strip Circuit on November 17, 2023 in Las Vegas, Nevada. Jared C. Tilton/Getty Images/AFP (Photo by Jared C. Tilton / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Toto Wolff – comprendiamo – non fa il presidente del Napoli e non ha dovuto gestire il “tradimento” di Zielinski all’Inter. Governa la Mercedes in Formula 1, non c’è paragone. È un parvenù. Però nel suo piccolo mister Wolff s’è ritrovato vittima del più “epocale trasferimento del secolo” (così l’hanno ribattezzato quegli esagitati della stampa inglese, ma che ne sanno loro di Gaetano al Cagliari!): Hamilton alla Ferrari, con strappo a sorpresa all’indomani del rinnovo del contratto. Con un anno ancora da correre. Uno s’aspetta che l’uomo, austriaco e notoriamente incazzoso, azzanni i microfoni e provveda immantinente all’esclusione del suo pilota fedifrago dal campionato. Prendendo esempio da quelli bravi, dalla Grande Industria Calcio Italiano, ecco.
E invece Wolff va in conferenza stampa davanti a poche centinaia, migliaia, di giornalisti collegati e detta una sequenza di frasi memorabili. Invece di alimentare l’economia dell’indignazione produce una lectio magistralis di professionismo. Non le leggessimo da qui, da questo sgarrupato contesto che abitiamo, sarebbero concetti persino banali. Ma non possiamo fare a meno di riportarle in deliquio.

«Il modo in cui Lewis mi ha inquadrato la situazione è perfettamente comprensibile. Ha detto che stava cercando una nuova sfida, un nuovo ambiente. Siamo adulti.

Sapevamo che firmare un contratto a breve termine sarebbe stato vantaggioso per entrambe le parti. Non potevamo impegnarci per un periodo più lungo e lui ha scelto di andar via.

Ma ciò non significa che la nostra relazione personale finisca. Ho trovato un amico. Ha dovuto prendere una decisione molto, molto difficile. La rispetto. Non porto rancore.

Non è che sta morendo. Sta semplicemente cambiando squadra.
Mi piace sempre il cambiamento, perché il cambiamento equivale a opportunità. Forse è un’occasione per fare qualcosa di audace».
L’abbiamo ascoltato in inglese, per accertarci che nella traduzione non fossero andati persi i tradimenti, il dramma della slealtà, la vendetta dell’uomo d’onore, la mano pesante del “ti faccio vedere chi comanda qui”. Apprendiamo smarriti, dunque, che il mercato è fatto di contratti e clausole, di serietà, impegno. Di rispetto (scusate la parolaccia) degli accordi e delle scelte delle persone. Di libertà d’ambizione e di carriera. Scopriamo – urca – che il manager dirige, non punisce. “Siamo adulti”.
Le cose possono cambiare rapidamente. I contratti possono cambiare. È il mercato dei piloti.
Sarà che il mercato dei calciatori è diverso. Ma del concorrente che gli ha soffiato il campione – il Ferrarista Vasseur – Wolff dice che “è un amico, ci rispettiamo. Fa il suo lavoro, e cerca di assumere i migliori dipendenti per la sua azienda”. Noi siamo fermi a De Laurentiis che fa il verso a Marotta:

Peraltro in Formula Uno c’è il tema dello spionaggio industriale. Ogni volta che un ingegnere, un meccanico – figurarsi il miglior pilota del mondo che ha contribuito allo sviluppo di una vettura dalla progettazione avveniristica – cambia casacca, ci sono in ballo informazioni sensibili da decine di milioni di euro a rondella. Che può mai andare a raccontare Zielinski all’Inter? I segreti del finto 4-3-3 di Mazzarri?  Wolff, interrogato sulla questione, non perde un grammo di compostezza:
In termini di sviluppo, non ho alcun dubbio sull’integrità di Lewis in termini di condivisione delle informazioni.
Niente sceneggiate, illazioni, occhiolini, zeppate. Chirurgico, artico. Certo, è facile dover affrontare il voltafaccia d’un Hamilton qualunque. Vuoi mettere Zielinski che se ne va a parametro zero all’Inter?
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