A Gq: «L’Nba prevede stagioni da 70 partite, ma i giocatori non le disputano tutte e le franchigie gestiscono il carico degli atleti per prevenire gli infortuni»

Mbappé ha rilasciato una lunga intervista a “Gq”. Tanti gli spunti interessanti. Si parla del nuovo calcio che sta nascendo, delle Olimpiadi e delle sue responsabilità da capitano.
Per Mbappé il calcio si sta avvicinando all’Nba
Parlando del nuovo formato della Champions, Mbappé sottolinea come il calcio stia seguendo il modello Nba.
«Ci stiamo avvicinando al modello Nba che prevede stagioni di 70 partite. Personalmente non sono contrario a giocare così tante volte, ma non saremo in grado di essere sempre bravi e di offrire al pubblico lo spettacolo desiderato. Nell’Nba i giocatori non disputano tutte le partite e le franchigie praticano la gestione del carico di lavoro permettendo agli atleti di riposare e prevenire gli infortuni. Se però decidessi di dire: ‘Sono stanco, sabato non gioco’, non sarebbe una buona idea. Lo spettatore che paga il biglietto e magari ti vede solo una volta durante la stagione vuole assistere a una prestazione degna di questo nome, ed è comprensibile».
«Non voglio fare prediche, ma dobbiamo pensare insieme a come offrire la migliore soluzione possibile, in modo che i giocatori, gli spettatori e gli organi di governo del calcio possano accettarla».
Su una possibile partecipazione alle Olimpiadi:
«Ho raggiunto una fase della vita e della mia carriera in cui non voglio più forzare le cose. Se mi venisse chiesto, sarebbe bello andare, ma se non fosse possibile lo capirei. Nel cuore di ogni atleta le Olimpiadi occupano un posto speciale. Volevo già andare a Tokyo nel 2020 perché sogno di vincere tutto e scrivere il mio nome nella storia della squadra francese come un giocatore degno di essere ricordato»
Mbappé dice la sua anche sui giocatori che hanno lasciato l’Europa, come Messi, che è andato all’Inter Miami.
«Molti grandi giocatori che hanno fatto la storia del calcio sono andati via dall’Europa quest’estate e stiamo entrando in una nuova era. È diventato un fenomeno appartenente al ciclo vitale di questo sport e a un certo punto toccherà anche a me andarmene. Non sono cambiamenti che mi preoccupano. Penso semplicemente a come proseguire la carriera e a seguire la mia strada»
Mbappé sul suo ruolo da capitano della nazionale francese:
«La grande differenza rispetto a prima è che allora la mia attenzione era davvero concentrata sulle prestazioni e su quanto potevo apportare personalmente alla squadra. Essere capitano mi fornisce una visione nuova e più ampia»