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La Figc ha proposto la riduzione delle retrocessioni in Serie A da 3 a 2 (CorSera)

Questo porterebbe poi all’introduzione dello spareggio fra la terz’ultima di A e la terza classificata del campionato di B

La Figc ha proposto la riduzione delle retrocessioni in Serie A da 3 a 2 (CorSera)
Ci Bari 14/10/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Malta / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Nell’assemblea della Lega Serie A, la Figc ha avanzato la proposta di ridurre il numero delle squadre retrocesse da 3 a 2.

Proposta della Figc: riduzione delle retrocessioni da 3 a 2

Il “Corriere della Sera” spiega quale sarebbe la proposta:

“Il campionato a 20 squadre continuerà perciò a essere un dogma ma non sarà così per il numero delle retrocessioni.
Fra le proposte, infatti, che il numero uno della Figc ha prospettato al club emerge la riduzione del numero delle retrocessioni, da tre a due introducendo lo spareggio fra la terz’ultima di A e la terza classificata del campionato di B: ovviamente la diminuzione delle retrocessioni comporterebbe una diversa suddivisione della mutualità (tradotto, il paracadute)”.

I presidenti dei club chiedono il riconoscimento della leadership della Serie A

“La riduzione del numero delle squadre in Lega Pro arriverebbe tramite parametri di iscrizione più rigidi e blocco dei ripescaggi. In sintesi i patron del club hanno ribadito a Gravina, come ricorda Casini la «necessità che il diritto di intesa rimanga e che venga riconosciuta alla A un ruolo di leadership».
Ora occorre che le componenti giungano a una sintesi nel documento programmatico da consegnare al governo così da ottenere il tax credit, le sponsorizzazioni da betting e le altre misure salva calcio”.

Casini: «Lo stadio vuoto per Napoli-Fiorentina? Alcune squadre squadre all’estero tirano poco…»

Lorenzo Casini prova a mettere una toppa alle polemiche per lo scarso pubblico a Riad per la Supercoppa e i fischi al minuto di silenzio per Gigi Riva. Il presidente della Lega Serie A dice che non c’è stato un danno di immagine per il calcio italiano.

“Sui fischi va chiarito. D’intesa con la federazione, c’era l’esigenza di dare un segnale e quindi si è concordato per il minuto di silenzio al secondo tempo. Ci ha messo in guardia il viceministro dello sport, dicendo che il pubblico non avrebbe capito senza un annuncio in arabo. Cosa è successo? È stato fatto l’annuncio, è partito il minuto. Non c’è stato un minuto di fischi, solo un fraintendimento”.

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