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Gigi Riva era il campione ineguagliabile ma senza i capricci e le mollezze alla Totti (Repubblica)

Francesco Merlo nella rubrica delle lettere: «Era il Clint Eastwood italiano, il nostro cowboy, l’italiano di carattere in un Paese senza carattere»

Gigi Riva era il campione ineguagliabile ma senza i capricci e le mollezze alla Totti (Repubblica)
Italian football legend Gigi Riva shows the Cagliari's shirt, before the friendly football match Italy/Russia at Sant Elia stadium in Cagliari, 09 February 2005. Gigi Riva is the Azzurri's record goalscorer and considered by many to be the country's best ever striker. AFP PHOTO/ Carlo BARONCINI (Photo by CARLO BARONCINI / AFP)

Gigi Riva se ne andato lunedì sera, poco prima che il Napoli scendere in campo per la finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter. Da giorni si accavallano messi e ricordi del campione di calcio, e ieri a Cagliari ci sono stati i funerali a cui hanno partecipato 30mila persone.

Tanti omaggi, dal mondo dello sport a quello dello spettacolo fino a quello della politica, per ricordare l’uomo che ha segnato più gol in Nazionale: 35. E che ha portato il Cagliari a vincere l’unico scudetto della sua storia. Probabilmente il più forte attaccante del nostro calcio. Di certo il calciatore che ha fatto sognare tantissimi tifosi e ragazzini che provavamo a imitarlo. Ha subito infortuni gravissimi e si è sempre ripreso. Aveva un sinistro potentissimo. Ha poi lavorato in Nazionale come dirigente.

Non tutti però nutrono lo stesso sentimento nei confronti di Riva e, sulle pagine di Repubblica un lettore scrive a Francesco Merlo

Caro Merlo, amo l’indomabile goleador, che ricordo socialista, ma cos’altro aveva di super Gigi Riva da farne un altro santo laico? Perché sempre noi italiani piangiamo il morto che in vita era bell’e dimenticato?

Gigi Riva era il Clint Eastwood italiano

La risposta di Merlo

«Nel tributo a Gigi Riva c’è qualcosa di più della solita passione funeraria che celebra il morto per rubargli la vita e appropriarsi di una grandezza che l’Italia non ha. Riva era infatti l’italiano di carattere che è l’ossimoro di un popolo che non ha carattere, il campione ineguagliabile ma senza i capricci e le mollezze alla Totti. Era tutto nervi, forza e lealtà, un lupo solitario braccato dagli amici, rauco di sigarette e di fastidio, un cuore tenero e perciò blindato, il nostro cowboy, che faceva gol invece di cavalcare. Era il Clint Eastwood italiano».

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