Il Barcellona e non solo. “Il segreto è la fiducia. Inutile cercare un nemico esterno quando spesso il nemico è all’interno dello spogliatoio”

“Generare fiducia”. Al di là dei dati, degli allenamenti, della tattica, dei campioni. “Generare fiducia mi è sempre sembrato fondamentale in tutti i club per cui ho lavorato, al di sopra degli ego e delle guerre tattiche, delle posizioni e delle trincee. Ma, fondamentalmente, genera fiducia dentro di te, verso chi lavora con te. O meglio, quelli per cui lavori. Quello che qualcuno ha definito il nostro cliente interno”. Così scrive Andoni Zubizarreta sul Paìs, parlando in senso lato della “crisi” del Barcellona.
L’ex iconico portiere del Barcellona e della nazionale spagnola spiega che è quello il segreto di tutto. E, scrive, c’è un mito da sfatare: “Una squadra di calcio non è, mi dispiace mettere fine a questo mito, un gruppo di amici che giocano a calcio, bensì un insieme di interessi diversi messi insieme con l’obiettivo di ottenere il meglio per il gruppo. Ad esempio, diceva sempre Johan Cruyff che il vero amico è quello che esige da te e ti aiuta a essere migliore e non quello che ti consola e riafferma la tua convinzione che il mondo cospira contro di te”.
Per Zubizarreta “tutto si basa su quel delicato elemento di fiducia, per cui nessuno fa nulla per nuocere a nessuno, ma piuttosto per aiutare tutti a crescere. E quell’elemento di fiducia ha molto a che fare con la discrezione, con la privacy, con il mantenimento delle conversazioni difficili entro un ambito che consente di fare le cose e di non saperle prima che siano state fatte. E le guerre di fughe di notizie e contro-fughe di fuga sono di solito uno di quei dati intangibili che per me parlano di fiducia perduta e battaglie di ego, quelle che annullano e distruggono progetti dall’interno mentre, assurdamente, cercano il nemico fuori”.