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Mauro: «si è dato per scontato che De Laurentiis sapesse mantenersi a determinati livelli»

Alla Gazzetta: «La gestione di uno scudetto è difficile. È una prima volta per lui ed è qualcosa di enorme se è contestualizzata a Napoli»

Mauro: «si è dato per scontato che De Laurentiis sapesse mantenersi a determinati livelli»
Gc Napoli 01/03/2013 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: Ilaria D'Amico-Aurelio De Laurentiis-Massimo Mauro-Luca Marchegiani

Massimo Mauro intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’intervista è di Salvatore Malfitano.

«La gestione di uno scudetto è difficile e lo testimoniano i momenti duri che gli azzurri stanno vivendo. Si sono visti con Rudi Garcia e si stanno confermando anche sotto la gestione di Mazzarri».

Si aspettava qualcosa di diverso dal cambio di allenatore?

«Non così tanto. È chiaro che quando si prende una simile decisione, significa che sono stati commessi tanti errori. De Laurentiis ne ha fatti diversi, ma non bisognava dare per scontato che sapesse cosa vuol dire mantenersi a determinati livelli. È una prima volta per lui ed è qualcosa di enorme se è contestualizzata alla città di Napoli. I calciatori invece non sono esenti da colpe».

Cosa contesta nello specifico?

«Credo che proprio loro debbano sapere cosa fare e come comportarsi. Mi aspetto che Raspadori non calci dalla linea di fondo e cerchi un compagno, che Simeone non si faccia ossessionare dai gol e giochi per gli altri, che Kvaratskhelia non impazzisca alla ricerca del colpo a effetto e ritorni ad essere il suggeritore straordinario che è. Poi, che in campo le distanze siano sbagliate perché la squadra è troppo lunga e ha poco equilibrio, è un altro discorso».

LE ACCUSE DOPO IL KO COL FROSINONE: «QUELLI DEL NAPOLI NON PASSAVANO LA PALLA»

Massimo Mauro a Mediaset. Ha così commentato la sconfitta del Napoli per 4-0 in casa contro il Frosinone.

Massimo Mauro: Onestamente non me l’aspettavo. Fino a mezz’ora dalla fine c’era la seconda squadra, poi sono entrati i big ed è andata malissimo, è complicato spiegarla.

Ci sono due aspetti che mi hanno colpito. Il primo è che giocatori che fin qui hanno giocato poco, non passavano la palla ai compagni, cercavamo di fare la cosa più importante perché si parlasse di loro

Faccio i nomi: Raspadori, se hai davanti quattro giocatori e non passi la palla, è brutto. Non devi andare contro la semplicità del gioco, bisogna vincere la partita. Mi ha sorpreso che sono entrati quattro big e hanno preso quattro gol.

«C’è un’ansia di essere il primo dietro Osimhen, là davanti non mi sono piaciuti per come hanno giocato. Vedere un compagno e non dargli la palla è la cosa peggiore che può capitare in una squadra, e io l’ho visto 3-4 volte il passaggio bello pronto per il compagno e invece fare da solo magari per guadagnarsi l’attenzione dell’allenatore».

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