ilNapolista

Vinicius si infortuna col Brasile, a rischio col Napoli. Il Real Madrid ha già perso Camavinga

Si è accasciato al suolo durante Colombia-Brasile (2-1) per un problema alla coscia. Camavinga sicuro non ci sarà: forse fuori due mesi

Vinicius si infortuna col Brasile, a rischio col Napoli. Il Real Madrid ha già perso Camavinga
Real Madrid's Brazilian forward Vinicius Junior gestures as he receives the Socrates Trophy for most involved player in societal and charitable projects during the 2023 Ballon d'Or France Football award ceremony at the Theatre du Chatelet in Paris on October 30, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Vinicius si infortuna col Brasile, forse salta il Napoli. Il Real Madrid ha già perso Camavinga. Ricordiamo che la partita di Champions tra Real Madrid e Napoli si giocherà il 29 novembre, quindi tra dodici giorni, al Santiago Bernabeu.

Entrambi si sono infortunati in Nazionale.

Ecco che cosa scrive il quotidiano sportivo Marca.

Brutte notizie dalle qualificazioni Mondiali 2026. Vinicius è uscito dopo circa mezz’ora (27 minuti, ndr) della partita tra Brasile e Colombia in casa dei Colombiani (che hanno finito col vincere in rimonta 2-1). Il giocatore del Real Madrid si è accasciato al suolo e non ha potuto continuare. Sembra che possa essere un infortunio alla coscia sinistra.

Il brasiliano è stato sostituito da Joao Pedro ed è rimasto in panchina fino all’intervallo, quando è andato negli spogliatoi con una vistosa fasciatura con ghiaccio sulla coscia sinistra. L’infortunio a Vinicius arriva dopo quello di Camavinga che è tornato anzitempo dal ritiro della Francia. Il centrocampista ha subito una distorsione al ginocchio e potrebbe rimanere fuori per circa due mesi. L’entità dell’infortunio di Vinicius, invece, non è ancora nota.

VINICIUS E IL RAZZISMO (INTERVISTA A FRANCE FOOTBALL)

Vinicius intervistato da France Football. Ovviamente si parla tanto di razzismo e noi riportiamo il segmento dell’intervista relativo al razzismo.

Tra i momenti difficili, ci sono stati quei cori razzisti di cui sei stato vittima, specialmente a Valencia nella Liga la scorsa stagione (il 21 maggio)…

Vinicius: «È successo molte volte, e a Valencia in modo palese e importante. Ho provato molta tristezza. Se sono in campo, è per rendere felici le persone. E un gruppo, che so essere una minoranza, può influenzarti fino al punto di non pensare più a giocare. Ho imparato molto sul razzismo. Ogni giorno ne so di più. È un tema davvero complesso. In passato, le persone sono state sottoposte a schiavitù. Mi interessa. Spero davvero che questi episodi non si ripetano. Non solo con me, ma con tutti i giocatori, tutti… E soprattutto i bambini. Non sono pronti per questo (da allora, una bambina di 8 anni che indossava una maglia Vinicius è stata vittima di insulti e minacce razziste durante Atlético-Real, 3-1, il 24 settembre). Mi interesso al razzismo da  quando avevo 19 anni. Capisco un po  di più come devo reagire. Sono contento che le cose stiano cambiando. Le leggi cambieranno e negli stadi credo che accadranno sempre meno fenomeni del genere. Molti giocatori stanno parlando con me. Varane, Kylian (Mbappé), Hakimi, Lukaku… Dobbiamo farci sentire insieme».

Perché era importante saperne di più?

Vinicius: «Perché sono molto giovane, e che non ho sperimentato ciò che altri, in passato, hanno sperimentato. Non mi è mai stato vietato l’accesso a un bagno perché sono nero. Non mi è mai stato chiesto di passare attraverso la porta di servizio di un ristorante perché sono nero. Ma era importante per me sapere che cosa è successo ad altri. Non l’ho vissuto, nemmeno mio padre l’ha vissuto, ma mio nonno sì, il mio bisnonno, sì. Hanno sofferto questi momenti tristi nella storia e dovevo saperlo. Oggi ne so di più dei miei genitori. Non ne so molto, nonostante tutto. Mi sono avvicinato a persone che hanno studiato il razzismo, persone le cui famiglie hanno vissuto periodi duri, persone che sanno molto sulla schiavitù. Ho letto molto. E voglio continuare ad avere un’influenza. La mia voce pesa. Posso aiutare. Non si tratta solo di calcio o solo di persone di colore. Se qualcuno ti insulta in un modo che ti ferisce, devi combatterlo. Finché le cose non cambiano».

Lei ha detto: “La Liga è proprietà dei razzisti.”Per quale motivo?

Perché Valencia era la 35esima giornata, ma in tutte le partite in trasferta giocate prima di quella ci sono stati episodi di razzismo. Non hanno mai fatto niente. Avevo già parlato con La Liga per dire che questo doveva cambiare. Non mi hanno ascoltato. Mi hanno ascoltato dal momento in cui tutto il mondo ha iniziato a parlare della Spagna. Questo li ha fatti reagire. Personalmente, so che non cambierò la storia, che non renderò la Spagna un paese senza razzisti, né il mondo intero. Ma so che posso cambiare alcune cose. In modo che coloro che arriveranno dopo di me non sperimentino quel che ho vissuto io, in modo che i bambini evitino tutto ciò. Per loro, farò tutto il possibile.

ilnapolista © riproduzione riservata