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Garbin e il tumore: «Sinner mi ha fatto commuovere: “Vincere la Davis è bello, ma nella vita conta altro”»

La ct del tennis femminile a Libero: «Mi sono operata due volte per il tumore all’appendice. Le ragazze mi sono state vicine come figlie».

Garbin e il tumore: «Sinner mi ha fatto commuovere: “Vincere la Davis è bello, ma nella vita conta altro”»
Torino 18/11/2023 - Atp Finals / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY

Tathiana Garbin, ex tennista e ora capitana delle azzurre nella Billie Jean King Cup 2023 (campionato mondiale di tennis femminile), ha raccontato a Libero del momento in cui ha scoperto di avere un tumore e la vicinanza di Jannik Sinner.

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Tathiana, da quale momento partiamo?

«Dallo scorso autunno, ero di ritorno dagli Us Open e avvertivo spesso forti dolori alla pancia. La diagnosi è stata terribile: pseudomixoma peritonei, ovvero un rarissimo tumore dall’appendice. Mi hanno detto che colpisce una persona su un milione e ho pensato: entro in campo e cercherò di vincere anche questa partita».

Si è operata subito?

«Due volte. I medici mi dissero che le speranze di risolvere il problema non erano molte».

La sua Italia è arrivata in finale alla Billie Jean King Cup…

«Sono stati giorni incredibili: le ragazze, che sapevano del tumore, mi sono state vicine come figlie. Tutte, dalla Paolini alla Errani che sono in semifinale nel doppio qui a Roma. Dopo mi ha scritto Jannik Sinner… lo conosco da quand’era ragazzino… mi ha commossa. Con l’Insalatiera appena vinta tra le mani e circondato dai compagni, disse: “Vincere la Davis è bello, si fa la storia e siamo contenti ma quello che conta nella vita, Tathiana, è altro”. Non trovai altra replica che: sei un capolavoro!».

Non sta vivendo un gran momento, Jannik. Vi siete sentiti?

«Ci messaggiamo e penso che lui non debba avere fretta nel recupero all’anca. Il futuro è nelle sue mani».

Qual è il “segreto” di Sinner?

«Quando parla usa sempre il noi e mai l’io. È consapevole che i risultati si ottengono con un team che funziona. Ed è così. Funziona così anche nella mia squadra di azzurre».

Un commento sul pasticciaccio di Camila Giorgi?

«Parlo di tennis: evidentemente Camila non se l’è sentita di ripartire a 32 anni per cercare di tornare in alto nel ranking».

Nostalgia per la Garbin tennista?

«Molto, ora tra un controllo e l’altro mi tengo in forma con il padel».

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