La trattativa è cominciata a inizio anno. L’incontro (smentito) tra Giuntoli e Thiago Motta nel Modenese. Ad Allegri nessuno ha mai detto niente

Allegri logorato dalla trattativa con Thiago Motta, la lite violenta con Calvo (Corsera). È quel che scrive il Corriere della Sera. Ad Allegri nessuno ha mai detto niente della fine del rapporto.
È stata (anche) questa trattativa, che certo non s’imbastisce in pochi giorni, a logorare lo spirito e l’orgoglio di Allegri, alla lunga, fino all’esplosione dell’altra notte. O meglio, stavolta, pure per uno pratico come lui, più della sostanza, poté la forma: è stata l’idea che pian piano s’è fatta certezza, di non conoscere nulla, di non essere stato messo al corrente dei piani futuri, l’aspetto che più ha fatto infuriare l’allenatore juventino. Una storia che ha l’incipit nei primi mesi dell’anno, quando spuntano i primi contatti tra l’entourage dell’attuale tecnico del Bologna e Cristiano Giuntoli. Smentiti, come pure smentito è l’incontro di cui ieri parlavano alcuni, tra cui il collega Sandro Sabatini: il capo dell’area tecnica e l’italo-brasiliano, uno di fronte all’altro, all’hotel Touring di Fiorano, nel Modenese. O, variante della narrazione, in un ristorante di Maranello, sempre contea Ferrari. Vis-à-vis clandestini, mai esistiti per il club bianconero. Fatto sta che l’affare s’è fatto.
La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di conflitti, tensioni, attriti, che in passato erano pure sfociati in una violenta e chiassosa discussione con un alto dirigente juventino, Francesco Calvo, in un luogo non esattamente appartato. Sarebbe stato questo leggere su alcuni giornali e siti, del suo quasi certo licenziamento, a far esplodere Allegri, umanamente.
Allegri allontana Giuntoli dalla premiazione: “tu no, vai via”. Rabiot e Danilo lo abbracciano. È il video che circola sui social e che a Mediaset hanno rilanciato. Si vede Allegri infuriato alla premiazione dopo la vittoria della Coppa Italia. Urla “tu no, vai via“ all’indirizzo di Cristiano Giuntoli. Il tecnico si allontana. Provano a calmarlo Landucci e soprattutto Rabiot e Danilo la vecchia guardia che sta col tecnico livornese, come raccontato ieri dal Napolista.
Poi a Mediaset Allegri ha smentito le immagini: «Assolutamente no, rispetto la società, gli uomini».
‼️ #Allegri “allontana” #Giuntoli pic.twitter.com/Autp7G2FeY
— Marco Varini (@mvcalcio) May 15, 2024
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Polveriera Juventus: Allegri e Giuntoli non si parlano da mesi, Chiesa sta sulle scatole ai senatori
Il sorriso in conferenza stampa Massimiliano Allegri lo mostra sempre. Dice ai cronisti «di pazientare altri dieci giorni». Nel mezzo c’è una finale di coppa Italia che è il piatto forte della stagione. E le ultime gare di campionato, la prima a Bologna, e la seconda in casa, contro il Monza. Il 26 maggio è la data cerchiata in rosso nell’agenda di Max. Solo quel giorno scoprirà la verità sulla prossima stagione. «Pazientate altri dieci giorni, cosa volete che siano» sorride ai cronisti. Quel giorno lì, o al massimo l’indomani, dovrebbe essere esonerato.
La postura aziendalista di Allegri
Nell’attesa, Allegri continua ad avere la solita postura aziendalista. Mai un’uscita fuori posto, mai una dichiarazione contro la società. Eppure – racconta chi frequenta la Continassa – la situazione da mesi è «fuori controllo». Non è per niente un mistero che i rapporti tra Max e il direttore sportivo Cristiano Giuntoli non siano idilliaci. Diciamola cruda: i due nemmeno si parlano. A inizio stagione avrebbero stretto un patto di non belligeranza, consapevoli che a giugno le strade si sarebbero separate. Max ha vissuto male l’arrivo di Cristiano e quest’ultimo ha lavorato fin dal primo minuto alla costruzione di un’alternativa autorevole e internazionale da proporre ai vertici societari. Il clima è via via peggiorato. Il mercato invernale non ha tenuto minimamente in considerazione dei suggerimenti del tecnico. Che ha saputo solo dal suo amico Galliani dell’incontro tra Galliani appunto e Giuntoli per il portiere del Monza Di Gregorio.
La freddezza tra i due e la mancanza di rotta è finita a cascata addosso ai giocatori. I quali, quando ancora erano alle calcagna dell’Inter, si sono sentiti abbandonati, senza una guida, come se dovessero lottare da soli contro tutti. Una domanda frequente tra i leader dello spogliatoio è stata più o meno questa: «Come facciamo a lavorare se nessuno conosce cosa succederà a fine stagione?». Avevano capito che Allegri era finito su un binario morto e qualcuno, tra i calciatori, se n’è approfittato. Il girone di ritorno della squadra è stato da incubo. Tra i giornalisti l’affollatissima tribuna anti-Allegri ne ha approfittato per sparare a zero su di lui.