Allo studio il licenziamento per giusta causa. L’irritazione e il fastidio per il comportamento dell’allenatore sono profondi, lo strappo irrimediabile.

La Stampa di Elkann: Allegri oggi verrà esonerato, il suo show contrario allo stile Juve.
Ecco cosa scrive oggi La Stampa il giornale di famiglia degli Agnelli:
La storia bianconera di Massimiliano Allegri finisce qui. Restano la Coppa Italia alzata nel cielo di Roma e l’ira funesta, inconcepibile, del tecnico che spinge la società ad anticipare un addio scritto: le escandescenze cui si è lasciato andare sono ritenute inaccettabili, contrarie allo stile Juve e dannose per l’immagine del club. Era previsto l’avvicendamento con Thiago Motta nonostante il contratto fino al 2025, ma adesso la situazione è precipitata e già con Bologna e Monza non sarà in panchina.
Il Giudice s’è limitato a due giornate di squalifica e 5.000 euro di multa, proprietà e dirigenza non faranno sconti. Oggi pomeriggio arriverà l’esonero, mentre i legali stanno vagliando (in mattinata sono attesi i pareri) se i comportamenti dell’Olimpico integrino gli estremi del licenziamento per giusta causa.
Nessuna dichiarazione ufficiale, ma l’irritazione e il fastidio per il comportamento dell’allenatore sono profondi, lo strappo irrimediabile. Ex allenatore, in realtà: nonostante non abbia ricevuto comunicazioni e stamani si presenterà a dirigere l’allenamento, nel pomeriggio verrà esonerato.
Vaciago: «ero al telefono, Allegri mi ha detto: “metti giù, direttore di merda”»
Il direttore di Tuttosport Guido Vaciago ha replicato al comunicato dell’avvocato di Allegri.
L’avvocato Paolo Rodella, con il suo comunicato all’Ansa, mi accusa di aver dato una ricostruzione «falsa» dei fatti accaduti nello Stadio Olimpico, mercoledì sera, fra il suo assistito Massimiliano Allegri e me. Tutto ciò è forse ancora più grave dell’accaduto che, per quanto mi riguarda, faceva già parte del passato e sul quale sono costretto a tornare. Invito le parti a una maggiore precisione nella ricostruzione dell’episodio, soprattutto perché la scena si è svolta sotto gli occhi di parecchi testimoni, fra cui il dirigente responsabile Broadcast della Lega Serie A, Manuele Tigani, che più di ogni altro si è prodigato per fermare Allegri; Gabriella Ravizzotti dell’Ufficio Stampa Juventus; almeno due steward dell’Olimpico; un rappresentate delle forze dell’Ordine e tre giornalisti.
Ribadisco, quindi, che non si è trattato di un alterco, ma di un monologo di Massimiliano Allegri che mi ha chiamato mentre ero a circa venti metri di distanza da lui, facendo una telefonata privata e senza dedicargli alcuna attenzione. Si è, quindi, rivolto a me con la frase: «Metti giù il telefono, direttore di merda». Ha proseguito con tutte le frasi riportate nella mia ricostruzione, compresa la minaccia di venirmi «a prendere» e di «staccarmi le orecchie». Mi ha preso con forza il polso destro, strattonandolo più volte mentre parlava, lui sì, a voce molto alta. Io non l’ho mai insultato e non ho mai alzato la voce, come potranno confermare i testimoni. Ho semplicemente detto con tono di voce normalissimo: «Stai calmo Max» e per due volte: «Stai attento, che quello che dici è grave». Ribadisco che questa mattina il fatto per me riguardava il passato, mi auguro di non dover più tornare sull’accaduto.