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Relevo, chiesti 9 anni di carcere per Dani Alves

L’ex calciatore del Barcellona è in carcere da gennaio per violenza sessuale. Sembra che il procuratore abbia avanzato la richiesta di 9 anni più un risarcimento di 150 000€ alla vittima.

Relevo, chiesti 9 anni di carcere per Dani Alves
Tblisi (Georgia) 11/08/2015 - Supercoppa Europea / Barcellona-Siviglia / foto Imago/Image Sport nella foto: Dani Alves

Dani Alves, ex calciatore del Barcellona, è in carcere nella città catalana dal 20 gennaio, accusato di violenza sessuale nei confronti di una 23enne.

Nel corso dell’inchiesta e del relativo processo Alves ha più volte cambiato la sua versione dei fatti, inizialmente negando tutto per poi spiegare che lo avrebbe fatto per non ammettere il tradimento alla moglie. La sentenza non è ancora arrivata, ma è chiaro che l’ex calciatore rischia grosso. Secondo quando scrive oggi Relevo il procuratore avrebbe chiesto nove anni di prigione contro il brasiliano, ma non è tutto. Ha anche chiesto il versamento di 150 000€ alla vittima.

La Fiscalía pide nueve años de cárcel para Dani Alves.

📌 El exfutbolista, acusado de un delito de agresión sexual, también se enfrenta a una indemnización de 150.000 euros para la víctima. pic.twitter.com/VGPRM0UDGL

 

LE PAROLE DI DANI ALVES A GIUGNO IN UN’INTERVISTA A LA VANGUARDIA:

«Tutto quello che è successo e non è successo lì solo io e lei lo sappiamo. Sono entrato dopo di lei in bagno. Non ho nemmeno chiuso a chiave la porta. La porta è rimasta aperta tutto il tempo, sono rimasto seduto sul coperchio del water praticamente tutto il tempo. Quando la donna esce dietro di me dal bagno, vado al mio tavolo. Non ci sto molto perché è tardi. Sono con il mio amico Bruno e altre persone. Quando esco dalla discoteca attraverso il corridoio di uscita, so dalle immagini che passo vicino a dove la donna sta piangendo. Non l’ho vista. Se l’avessi vista piangere, mi sarei fermato per chiederle cosa stesse succedendo. E se qualcuno della discoteca mi avesse chiesto di aspettare perché una giovane donna sosteneva che l’avevo aggredita sessualmente, non sarei tornato a casa. Quella stessa notte sono andato in una stazione di polizia per chiarire cosa è successo».

«Non so se lei ha la coscienza pulita, se dorme bene la notte, ma la perdono. Faccio appello alla vostra coscienza. Non c’è stata una sola notte che non abbia dormito serenamente. Non una sola notte. Ho la coscienza pulita. Non ho mai fatto del male a nessuno volontariamente. E nemmeno a lei quella notte. C’è qualcuno che l’ha consigliata male… Qualcuno che si è sentito male dopo averlo fatto, che ha fatto un passo avanti e che non ha saputo uscire dal pasticcio in cui si è cacciato e in cui ha cacciato me. L’unica persona con cui devo chiedere scusa è mia moglie, Joana Sanz».

 

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