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Garcia evitava di nominare Spalletti, Mazzarri è ripartito da lui (Gazzetta)

Nessuno ha mai giocato “contro” il francese, ma le motivazioni nello sport sono il motore. E a Bergamo è stato evidente

Garcia evitava di nominare Spalletti, Mazzarri è ripartito da lui (Gazzetta)
Ci Salerno 04/11/2023 - campionato di calcio serie A / Salernitana-Napoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

Garcia evitava di nominare Spalletti, Mazzarri è ripartito da lui.

Lo scrive la Gazzetta con Maurizio Nicita.

Fra la prestazione vista con l’Empoli e quella di Bergamo c’è un abisso di differenza nell’atteggiamento di squadra, nella voglia di accorciare le distanze in campo e di aiutarsi. È tornata la fiducia e la convinzione nei propri mezzi. Mazzarri appena arrivato ha subito detto: «Questa è la squadra più forte che ho allenato, li ammiravo in tv», insomma ha esaltato quanto fatto da questo gruppo, non mortificandolo. Rudi Garcia ha tentato un’altra strada, quella di voltare pagina ed evitare di nominare Spalletti. Al di là delle critiche esterne, il metodo non ha convinto gli azzurri. E le differenze sono state palesi nel post partita con l’Atalanta. Con tutti i giocatori subito a sottolineare l’approccio positivo del nuovo allenatore. Sia chiaro: nessuno ha mai giocato “contro” Garcia, ma le motivazioni nello sport sono il motore. 

CON MAZZARRI È FINITO IL SOLIPSISMO (CORSPORT)

Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport analizza la vittoria di ieri pomeriggio contro l’Atalanta a Bergamo parla di “qualcosa di nuovo nella testa del Napoli” e spiega che non è tanto da ricercarsi nella vittoria, ma quanto nel fatto che “ciascuno torna a giocare per gli altri” con l’arrivo di Mazzarri

“Mazzarri vuol dire già coraggio, solidarietà, empatia, dopo una fase di maledetto solipsismo”

Il Napoli non è guarito, di certo non si è rivista la grande bellezza del gioco di Spalletti, ma la partita contro l’Atalanta segna sicuramente una sveglia.

Il Napoli funziona contro l’Atalanta, sopratutto perché c’è l’unità e la voglia di giocare tutti uniti, ma qualcosa in mezzo ancora non funziona

“Îl centrocampo paga un palleggio difensivo artigianale, che impone ai centrocampisti di arretrare più del dovuto e costringe gli attaccanti a ricevere palla troppe volte spalle alla porta. Questo equilibrio rischia di diventare, contro avversari forti, una subalternità che penalizza il potenziale di attaccanti come Kvara e Osimhen. Il compito principale di Mazzarri sarà questo: aiutare il Napoli a giocare a testa alta con lo sguardo verso la porta avversaria. postura tattica nella quale questa squadra è quasi imbattibile”

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