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Chiesa e l’Italia più forti dell’autolesionismo di Jorginho e Spalletti

Primo tempo Italia-Nord Macedonia 3-0. Gol di Darmian e doppietta di Chiesa. Rischio psicodramma al rigore sbagliato da Jorginho sull’1-0

Chiesa e l’Italia più forti dell’autolesionismo di Jorginho e Spalletti
Italy's forward #14 Federico Chiesa celebrates after scoring the team's second goal during the UEFA Euro 2024 qualifying Group C football match between Italy and North Macedonia at the Olympic Stadium in Rome on November 17, 2023. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)

Chiesa e l’Italia più forti dell’autolesionismo di Jorginho e Spalletti.

La Nazionale alla fine del primo tempo sta vincendo 3-0 contro la Macedonia del Nord, con gol di Darmian al 17esimo e poi doppietta di Chiesa: al 41esimo e al 48esimo. In mezzo, al 40esimo, l’ennesimo rigore sbagliato da Jorginho. Il terzo consecutivo che ha sbagliato in Nazionale. I primi due (contro la Svizzera) ci costarono la qualificazione al Mondiale. Questa sera Spalletti lo ha sciaguratamente mandato sul dischetto quando è stato fischiato il rigore del possibile 2-0 per fallo di mano.

Bastava guardare il volto tormentato di Jorginho nell’attesa, per comprendere che non era il caso di mandarlo a calciare. E infatti l’ex Napoli ha tirato in bocca al portiere che non ha dovuto compiere alcuno sforzo per parare. Per fortuna, dopo circa trenta secondi ci ha pensato Chiesa con un rasoterra di destro ha superato il portiere nord macedone e ha segnato il gol della relativa tranquillità. Poi, complice una deviazione, Chiesa ha segnato anche il terzo.

Se la partita dovesse finire così, l’Italia si giocherà la qualificazione all’Europeo lunedì prossimo a Leverkusen – campo neutro – con l’Ucraina. Alla Nazionale andranno bene due risultati su tre. Basterà non perdere per qualificarsi.

CHE COSA AVEVA DETTO SPALLETTI SUL RIGORISTA

«Rigoristi per domani? Ne abbiamo tre bravissimi. Mi aspetterei per la personalità che ha che Jorginho si vada a prendere la palla. Me lo aspetto per la qualità di uomo, di specialista, sono sicuro che non si tirerà indietro. L’ho conosciuto personalmente solo in questi giorni qui e mi ha fatto un impressione incredibile. Dal punto di vista del far muovere tutta la squadra, farmi vedere quale sia la sua volontà di stare dentro questo gruppo, in queste partite. Lui è sempre stato presente, anche se non l’avevo convocato».

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