L’israeliano Aouate insulta Benzema che definisce ingiusti i bombardamenti per Gaza

Gli dà del «figlio di...» in cinque lingue diverse. L'ex Real Madrid aveva scritto: «Prego per gli abitanti di Gaza, vittime di bombardamenti ingiusti»

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Former Real Madrid striker Karim Benzema hoists the Ballon d'Or, the trophy he won last year, above his head, at Al-Ittihad's stadium in Jeddah, on June 8, 2023. Benzema was unveiled as an Al-Ittihad player in front of thousands of fans in Saudi Arabia on June 8, a day after the oil-rich kingdom just failed to reel in Lionel Messi. (Photo by AFP)

La guerra tra Israele e Hamas in Palestina coinvolge anche alcuni calciatori, sia israeliani che musulmani. Tra loro anche Karim Benzema, ex Real Madrid adesso in Arabia Saudita con l’Al-Ittihad e l’ex calciatore Aouate.

Ieri sul suo profilo Twitter l’ex capitano del Real ha scritto:

«Tutte le nostre preghiere per gli abitanti di Gaza, ancora una volta vittime di questi ingiusti bombardamenti che non risparmiano né donne né bambini».

Questa parole non sono piaciute a David Aouate, ex calciatore di Racing, Deportivo la Coruna e Maiorca. Aouate non ha usato mezze misure e ha insultato Benzema in cinque lingue diverse. Tutte recitavano la stessa frase: “Figlio di puttana”

Israele ha iniziato un’offensiva via area e via terra in Palestina contro l’organizzazione terroristica Hamas. La stessa che qualche settimana fa ha ucciso centinaia di ragazzi e ragazze presenti  ad un rave party vicino al confine con la striscia di Gaza.

Sul supporto a Israele continuano le polemiche. Come ad esempio quella sulla Premier League. Il presidente della lega calcio israeliana ha scritto all’ad della Premier:

Siamo stupiti, scioccati e delusi oltre ogni dire per l’incapacità della Premier League di condannare questi atti. Non si tratta di un conflitto tra due persone. Si tratta di leadership e del mondo in cui vogliamo vivere e crescere i nostri figli.

Il vostro messaggio iniziale era ambiguo e non possiamo permettere alcuna interpretazione errata.
Vorremmo sottolineare che questo è nientemeno che l’11 settembre di Israele”.

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