Juventus, la saggezza di Allegri sta nella coscienza dei limiti (Barbano)

Cerca alternative, corridoi verticali, triangolazioni con le punte e tiri da fuori. Poi certo, McKennie non è Tardelli, e bisogna accontentarsi

Galeone Allegri

Juventus Italian coach Massimiliano Allegri looks on during the Italian Serie A football match Juventus vs Hellas Verona at the ìAllianz Stadiumî in Turin on October 28, 2023. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

La Juventus di Allegri  ha battuto il Verona 1-0 (qui il disastroso arbitraggio) e per una notte è in testa alla classifica. Ecco cosa  scrive della nuova Juventus Alessandro Barbano condirettore del Corriere dello Sport.

La saggezza di Allegri sta, allo stesso modo di Mourinho, nella coscienza dei limiti. Ti mancano due esterni capaci di aprire varchi sulle fasce e metterla in mezzo? Weah è inconsistente, Kostic prevedibile se non riesce ad affondare? Devi trovare altre alternative, corridoi verticali, triangolazioni con le punte – peccato che Vlahovic fa fatica a comprenderle -, affondi individuali. E tirare, tirare, come ha fatto Locatelli con il Milan, come hanno fatto ieri Chiesa e Rabiot. Poi certo, McKennie non è Tardelli, e bisogna accontentarsi. Ma intanto la Juve è tornata a palleggiare veloce e, con un Kean in queste condizioni di forma, c’è sempre un riferimento davanti.

Ben altre prove dovrà affrontare Allegri per verificare che il suo corto muso può imporsi come un modello egemone. E la prima verifica non riguarderà gli attaccanti, ma gli uomini del reparto difensivo. Al netto della buona condizione di Szczesny, una retroguardia a tre con Bremer, Rugani e Gatti, ieri titolari per l’infortunio di Danilo, può sostenere la pressione di squadre da scudetto?

Lo scopriremo solo vivendo. Ma un passo alla volta Allegri sta salendo la china con una continuità inedita, che non si era vista nelle passate stagioni.

LA VITTORIA BIANCONERA A SAN SIRO (NAPOLISTA)

Per Massimiliano Allegri siamo nei dintorni del prodigio. La sua Juventus batte il Milan a San Siro e protagonista decisivo del match è Moise Kean. Non solo ma l’autore del tiro decisivo – deviato in maniera evidente – è nientemeno che Locatelli. In difesa giocano Gatti e Rugani, e a centrocampo c’è anche McKennie. La beatitudine è prossima. Il tecnico più bistrattato dalle folle juventine si ritrova questa sera terzo in classifica, a due punti dall’Inter e a uno dal Milan. Più tre sul Napoli e sulla Fiorentina che però deve ancora giocare contro l’Empoli (lunedì sera).

La Juventus batte il Milan 1-0. Soffre un po’ – nemmeno troppo – in apertura, dopodiché è Moise Kean al 40esimo a cambiare la partita andando via a Thiaw che lo abbatte prima che possa arrivare da solo davanti a Mirante. Fallo istintivo. Non ha il tempo di pensare, Thiaw, che Kean non avrebbe mai segnato solo davanti a Mirante. Il Milan rimane in dieci uomini. Pioli toglie Pulisic per inserire Kalulu. Mossa non sappiamo quanto imbroccata visto che poi al 60esimo Giroud esce.

È una serata a dir poco fortunata per la Juventus che va in gol grazie a una clamorosa autorete di Krunic su tiro ovviamente innocuo di Locatelli. Un’espulsione e un autogol, e la partita è vinta. Un giorno Allegri racconterà ai nipotini della serata in cui ha vinto a San Siro con Gatti e Rugani in difesa e Moise Kean decisivo. Senza dimenticare McKennie eh, e aggiungiamoci anche Locatelli.

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