Il Napoli: «De Laurentiis non ha detto nulla di negativo su Osimhen. È falso che vi sia gelo»

Il club precisa pure le parole in conferenza: “Nelle prossime settimane De Laurentiis, Osimhen e il suo agente Calenda si incontreranno per parlare del futuro”

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Mg Napoli 24/09/2023 - campionato di calcio serie A / Bologna-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

Nota ufficiale del Napoli sulle parole di De Laurentiis ieri in conferenza su Osimhen.

Abbiamo letto delle ricostruzioni forzate delle parole del presidente De Laurentiis rispetto alla questione Osimhen. Meglio chiarire.

Il Presidente De Laurentiis non ha detto nulla di negativo nei confronti di Victor, solo che dopo una lunga trattativa, culminata con una stretta di mano che sanciva la volontà di proseguire il rapporto, Victor ha avuto un ripensamento.

La speranza del Presidente De Laurentiis è che si tratti solo di una pausa di riflessione. Nelle prossime settimane, complice anche il fatto che Victor dovrà restare fermo per la riabilitazione, De Laurentiis, Osimhen e il suo agente Roberto Calenda si incontreranno per parlare del futuro, nella massima serenità.

Leggere che ci sia gelo tra Osimhen e il Napoli è totalmente fuori luogo.

COSA È SUCCESSO IERI

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato ieri una serie di dichiarazioni in una conferenza stampa da lui organizzata con i media. Tra gli altri argomenti il patron azzurro è tornato a parlare di Osimhen, dopo al termine della sfida contro il Real Madrid aveva rassicurato tutti dicendo «Certo che rinnova, non c’è problema. Non c’è mai problema nel Napoli sono sempre tuti contenti, il problema è quando vanno via dal Napoli che non riescono a trovare la strada maestra»

Ieri il presidente ha detto

De Laurentiis ha parlato di Osimhen e dell’infortunio che lo ha rallentato:

«Il Napoli ha sempre avuto tanti nazionali e il rimborso che il Napoli ha sempre avuto è molto basso e non va bene, così come non va bene far giocare in Nazionale un 32enne. È una brutta abitudine dei nostri nonni che parlavano di esperienza, ma noi abbiamo visto che ci sono ragazzi che a 18-19 anni sono dei campioni. Perché ci devono essere due Nazionali, io ne voglio una sola con massimo 22enni, sennò quando scopriamo i grandi nuovi campioni. Devo fare la Nazionale con un finto italiano che ha 28-29 o 30 anni. E poi dovrebbe essere lasciata la scelta al club di poter mandare o meno in nazionale un giocatore convocato, la possibilità di dire no se si tratta di un’amichevole o se le date non sono giuste. Perché è troppo facile avere a disposizione un numero esagerato di giocatori che neanche giocano. Se il campionato nazionale vale, bisogna stabilire che se io ho pagato un giocatore una certa cifra e  me lo portano via un certo numero di giorni, allora si fa un’equazione di quando devono pagare. Se l’ho pagato 50 milioni e mi torna infortunato, dovrebbero risarcire il club del costo per giorno di tutto il periodo in cui starà fuori. Pensate a Neymar crociato e menisco, sta fuori un anno prima che riprende come prima. Allora si vedrebbe con quale parsimonia si gestirebbero i calciatori che invece vengono convocati con grande semplicità e fanno in modo che i giocatori si sentono esaltati da queste convocazioni, però se poi non giocano? Quando vedo qualcuno col muso che non è stato convocato gli dico: “ringrazia il cielo che ti puoi continuare ad Allen are qui che magari andavi e neanche giocavi”».

E poi parlando del futuro di Osimhen

«Non sono mai stato non sereno nei confronti di Osimhen, ma si è sempre in due in queste cose: io sono rimasto lo stesso, se il suo umore è cambiato non posso farci nulla. Se dopo una stretta di mano  le cose cambiano, la cosa dispiace, ne prendiamo atto ma poi la vita va avanti. Con lui ci sono ottimi rapporti, la scadenza del contratto è nel 2025, c’è tempo. Non dimenticate che ho venduto Koulibaly all’ultimo momento. Mi sembra che siamo al mercato degli stupidi come se il mercato dovesse comandare su un club. Io non sto qui per far crescere i giocatori e rivenderli, il Napoli è il Napoli. Quando qualcuno mi dice che lo considera un punto di passaggio gli dico “beato te”, poi è un problema di portafoglio e misconoscenza. Io lh’ho etto anche al Governo che per risolvere i problemi del calcio italiano bisogna risolvere due problemi, la pirateria e i procuratori. Non è che risolvo il problema dei procuratori se stabilito una percentuale, ma lo faccio se porto il contratto a 8 anni e facendo esercitare la procura alla società calcistica. Perché se le società di calcio sono indebitate a dismisura addirittura da non potersi iscrivere al campionato. I procuratori sono quelli che hanno ingrassato le loro tasche e lasciato vuote quelle dei club. Quindi noi riempiamo le tasche dei procuratori da una parte e dei broadcaster televisivi dall’altra».

Oggi il club ha pubblicato una nota sul sito ufficiale.

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