El Paìs: «Per il Barça il madridismo è un’ossessione, il Real per loro è Satana»

"Il Barça si reinventa di volta in volta in base ai crimini che gli vengono attribuiti. E' nato già 10, 100 volte. E dà sempre la colpa al Real"

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Barcelona's President Joan Laporta addresses a press conference at the Camp Nou stadium in Barcelona on April 17, 2023. (Photo by LLUIS GENE / AFP)

Per il Barça è sempre tutta colpa del Real Madrid. Una “sorta di globo satanico”. Rafa Cabeleira ha scritto un editoriale sull’ossessione del Barcellona per il Madrid prima che proprio stamattina Laporta andasse in conferenza stampa a dettare l’ennesimo anatema. Con un tempismo perfetto: El Paìs in edicola e il presidente del Barcellona davanti ai giornalisti, a parlare della stessa cosa: quello che Laporta definisce “madridismo sociologico”.

Cabeleira lo sfotte, perché per El Paìs la linea del Barcellona che per difendersi ogni volta dà la colpa al Madrid è fanciullesca. A Barcellona non vogliono solo che il caso Negreira finisca, scrive, con una assoluzione del Barça e dei suoi dirigenti, “ma con una sentenza effetto boomerang che metta al suo posto la squadra merengue”.

“Ci muove la fede e anche la rabbia, sentimenti fondanti di questo moderno Barça che si reinventa di volta in volta in base ai crimini che gli vengono attribuiti. Il Barça è nato già 10 volte. O cento”.

L’importante, per i tifosi e i dirigenti del Barcellona, non è difendersi dalle accuse, ma “cantare la ballata della compensazione storica senza arrossire eccessivamente”.

Nel frattempo nella sostanza “il club si limita a nascondere ragioni e motivazioni nell’ambito di una futura difesa giudiziaria che non potrà nemmeno lontanamente espiare, mai, il costo reputazionale a cui sta attualmente sottoponendo l’istituzione”

E poi l’affondo finale: “La destinazione finale dei soldi avrebbe potuto essere l’edonismo di qualche manager, perché no. Qualsiasi argomento sarà ben accolto per evitare una pallottola d’argento che è sempre stata un’arma leggendaria contro vampiri, licantropi, castizos e ragazze, mai contro un club che porta l’Unhcr sulla sua divisa come mio zio Paco indossava quelle bandierine con le spille contro il cancro. ‘Che nessuno vada in giro a dire che siamo a favore’, mi disse una volta”.

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