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Lindstrom, un’apparizione a Braga: era travestito da Zerbin e voleva persino entrare in campo

Altro che Natan, al momento è lui il vero oggetto misterioso di Garcia. È l’under 23 più caro della Serie A e ha giocato un quarto d’ora

Lindstrom, un’apparizione a Braga: era travestito da Zerbin e voleva persino entrare in campo

C’è un frame, uno solo, in cui in molti dicono di aver visto Jesper Lindstrom. Un’apparizione. Come una madonna di Braga. Era il 90′, e i testimoni oculari lo raccontano preso, tutto trafelato, in un lungo riscaldamento sotto le tribune di cemento armato. Camuffato da Zerbin. Nel frame – abbiamo controllato – si vede Lindstrom spoglio della tuta da impostore, pronto a entrare in campo, vicino al quarto uomo. La regia lo inquadra di sfuggita, mentre Garcia lo strattona per rispedirlo in panchina. Colto da improvvisa urgenza da risultato, l’allenatore lo guarda e rinsavisce: il Napoli ha segnato, vince 2-1, serve Natan. Non Lindstrom, e manco Zerbin. Natan.

Facciamo che nella parabola del dito e della luna, lo stolto guarda Natan e il saggio indica Lindstrom. È lui il primo vero oggetto misterioso del nuovo vecchissimo corso Garcia. Perché non è un difensore in odore di pensiero magico, pescato dal Bragantino per pochi spiccioli. È l’under 23 più costoso della Serie A. Uno che aveva un appeal in Europa, che De Zerbi avrebbe voluto al Brighton (una parola di De Zerbi al cambio attuale vale circa uno 0,9 di Guardiola, insomma: oro). Uno che, per autocitarci di sponda su The Athletic, è “un calciatore moderno, contemporaneo, che considera naturale ricoprire più ruoli. Un giocatore degli anni Duemila, che non conosce il calcio che fu. Nel 4-2-3-1 o nel 3-4-2-1 ha ricoperto tutti i ruoli dietro la punta”.

E dunque: che fine ha fatto Lindstrom? Garcia finora gli ha concesso un quarto d’ora nell’orribile finale di Napoli-Lazio. Tutti i giornali lo davano titolare contro il Genoa perché era tornato prima dalla nazionale, Politano era acciaccato, la partita abbordabile bla bla e ancora bla. E invece a Genoa raccoglie zero minuti: ad un certo punto entra persino Zerbin, quello vero. Lui no. Perché? Perché se lo sarà tenuto in fresco per la Champions, forse. Macché. A Braga Garcia schiera il “vecchio” Napoli di Spalletti, compreso del titolarissimo Politano. Resta quel frame, un lampo ripreso dalle telecamere di sfuggita. Poi, più nulla: il Napoli vince con sei difensori in linea e l’attenzione dei media punta giustamente altrove. Fosse solo Lindstrom il problema…

Domenica si gioca a Bologna. Di quel reparto superaffollato Lindstrom è l’unico che in pratica non ha mai giocato: Raspadori, Politano, Kvaratskhelia ed Elmas, chi più chi meno è stato incastrato nel puzzle di supporto a Osimhen. Lui no. Bologna è l’occasione per passare da apparizione a presenza. O per diventare il simbolo della fatica – tattile – di Garcia a voltare pagina.

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