A Sky: «Non sempre è colpa dell’allenatore. Il finale di stagione del Napoli è anche peggio della stagione del Napoli»

Caressa: «Napoli? Non è sempre colpa all’allenatore. Credo che il presidente farà delle riflessioni»
Il giornalista Caressa a Sky ha commentato la disfatta del Napoli e il disastroso finale di stagione degli azzurri.
Caressa: «I giocatori erano chiamati ad una presa di coscienza»
«C’è da sottolineare il finale di stagione del Napoli che è anche peggio della stagione del Napoli. Non si può dare sempre la colpa all’allenatore. Io credo che i giocatori dovevano essere chiamati in questo finale almeno ad una presa di coscienza, ad una risposta di orgoglio. È veramente brutto come il Napoli sta chiudendo la stagione, al di là delle prestazioni. Io credo che il presidente a fine stagione farà delle riflessioni. Molti di quelli che sono al Napoli non ci saranno più».
Il commento del Napolista sulla partita contro il Bologna
Thiago Motta sorride ed esulta, i tifosi del Bologna cantano e ballano. Vincono a Napoli persino in scioltezza (0-2), soffrendo davvero pochino. Due gol nei primi dodici minuti, poi Politano sbaglia il rigore. Nella ripresa tanta buona volontà, impegno ma come nei tornei scolastici. Con scarsa organizzazione. Senza orientamento, direbbe il professore di Vesuviano (alias Raffaele Cutolo) raccontato da Tornatore ne “Il camorrista”. Non c’è più granché da dire della stagione degli azzurri. La speranza è che il presidente abbia imparato la lezione e stia lavorando per un nuovo inizio che non può prescindere dalla ricerca di centro di gravità permanente. Il pubblico fischia, invita ad andare a lavorare, le solite cose.
L’inizio del Napoli somiglia terribilmente alla performance di Nadal sul centrale del Foro Italico: in balia di Hurkacz, costretto a scendere a rete per conquistare qualche punto. Un amico tennista scrive: “Una tristezza, i campioni dovrebbero ritirarsi prima”. A campionato in corso, invece, non è possibile. Sarebbe stata la salvezza del Napoli. A metà stagione dichiararsi fuori corso: noi per quest’anno ci fermiamo qui, ci rivediamo l’anno prossimo. E invece no, l’amaro calice va bevuto fino in fondo.