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Corsi: «Spalletti lavora con i calciatori nello specifico, a differenza degli allenatori “tromboni”»

Il presidente dell’Empoli alla Gazzetta: «ha una intelligenza nettamente superiore alla media. Mi aspetto una Nazionale ordinata e con una sua identità».

Corsi: «Spalletti lavora con i calciatori nello specifico, a differenza degli allenatori “tromboni”»
Newly appointed Italy's national football team head coach Italian Luciano Spalletti looks on during a press conference at Coverciano training ground in Florence on September 02, 2023. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)

Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli che scelse Luciano Spalletti come allenatore nel 1995, ha parlato alla Gazzetta dello Sport del nuovo incarico da Ct della Nazionale italiana:

Corsi cosa aveva visto prima di tutti, per scegliere Spalletti allenatore, nel 1995?

«La sua intelligenza, nettamente superiore alla media. E la curiosità che aveva di studiare gli allenatori più importanti».

Lo ha sentito dopo la nomina a c.t.?

«No, ma gli ho scritto un messaggio su questa cosa bellissima che gli è successa. Ed è successa a tutti noi di Empoli».

A Empoli sentirete un po’ vostro anche il vederlo sulla panchina dell’Italia, come lo scudetto del Napoli?

«Nostro nel senso che è una gioia anche per noi. Siamo dove siamo da anni grazie a lui e a gente che lo accompagna oggi in Nazionale: Pane, Baldini, Domenichini che ha allenato la nostra Primavera».

Perché Spalletti può essere l’uomo giusto per la Nazionale?

«Perché ha una passione viscerale per questo mestiere, predisposizione alle gestione delle risorse umane e una conoscenza del calcio molto approfondita. Lui non allena i giornalisti o i dirigenti, anche se sarebbe in grado di allenare tutti: lui insegna, lavora nello specifico, a differenza di tanti allenatori che definisco tromboni, perché suonano molto la tromba e allenano poco. Anche se nei cinque giorni che ha per preparare una partita, non può trasmettere alla squadra tutto quello che sa».

«Il suo Napoli ha giocato il miglior calcio d’Europa», disse Corsi qualche mese fa. Lo farà anche la sua Italia?

«Mi aspetto una squadra ordinata, e con una sua identità. Con gente che lui porterà a rendere al massimo. In prospettiva abbiamo anche ottimi giovani, ma ora c’è l’urgenza di questi due risultati, con Macedonia e Ucraina: molto passa di lì, per tutti».

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