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Nel 2021-22 il calcio italiano ha registrato perdite per 1,4 miliardi e debiti per 5,6 miliardi 

La Figc ha presentato la 13esima edizione del suo ReportCalcio. La perdita del 2021-22 è il peggior risultato netto nel periodo di riferimento analizzato 

Nel 2021-22 il calcio italiano ha registrato perdite per 1,4 miliardi e debiti per 5,6 miliardi 
Db Milano 25/02/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Udinese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: palloni

La Figc ha presentato la 13esima edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi della Federazione in collaborazione con l’Agenzia di Ricerche e Legislazione (Arel) e PwC Italia. Il Report è pubblicato sul sito della Figc. Calcio e Finanza ne analizza gli aspetti sostanziali: l’aumento di 210mila tra giocatori e giocatrici in un anno, il terzo posto europeo della Figc per ricavi commerciali derivanti dalle Nazionali ma anche e soprattutto una perdita del calcio professionistico di 1,4 miliardi di euro e l’impellente necessità di avviare un programma di investimento per realizzare nuovi impianti calcistici in Italia.

“Nel triennio COVID-19 nell’82,6% dei casi i club professionistici hanno chiuso il proprio bilancio in perdita (218 bilanci rispetto ai 264 analizzati), mentre a livello aggregato, nei 15 anni analizzati dal ReportCalcio (dal 2007-2008 al 2021-2022), il “rosso” aggregato prodotto dal calcio professionistico italiano è stato pari a 7,7 miliardi di euro, e la perdita registrata nel 2021-2022 (quasi 1,4 miliardi di euro) rappresenta il peggior risultato netto nel periodo di riferimento analizzato dal ReportCalcio. Considerando la situazione finanziaria, l’indebitamento totale è cresciuto dai 4,8 miliardi del pre COVID-19 (2018-2019) ai 5,6 del 2021-2022 (+17,2%), mentre nella prima stagione analizzata nel ReportCalcio (2007-2008) il dato si attestava a 2,4 miliardi. Il patrimonio netto a livello aggregato si attesta ad un valore pari a 440 milioni di euro, in riduzione del 35,9% rispetto al 2020-2021”.

Nel 2021-2022, “la Serie A ha registrato un valore della produzione poco inferiore ai 3 miliardi di euro, in decremento del 6,5% rispetto al 2020-2021, stagione fortemente influenzata da maggiori ricavi derivanti dai diritti televisivi e attività commerciali, in considerazione della conclusione della stagione sportiva precedente ad agosto 2020 (con i proventi del periodo luglio-agosto, di competenza della stagione 2019-2020, confluiti nei risultati economici 2020-2021). I ricavi da ingresso stadio hanno visto una ripresa nel corso del 2021-2022 e si attestano a 218 milioni, in aumento di 196,9 rispetto al 2020-2021, una stagione che si è disputata a porte chiuse o con ingressi contingentati per quasi tutto il campionato. Il dato relativo al ticketing risulta in ogni caso in riduzione di 84 milioni in confronto al 2018-2019, ultima stagione precedente all’impatto della crisi pandemica”.

“L’incremento dei ricavi da ticketing viene parzialmente compensato dalla riduzione delle entrate legate ai diritti televisivi e radio, che nel 2021-2022 hanno raggiunto quota 1,2 miliardi (-28,9%), in considerazione principalmente di quanto descritto in apertura di sezione e del decremento registrato nel valore dei contratti per i diritti tv relativi al periodo 2021-2024. I proventi generati dalle plusvalenze e cessioni temporanee di calciatori hanno registrato un incremento di 132,5 milioni nel 2021-2022 (+32,4%), ma risultano ancora lontani dai risultati generati prima della pandemia, quando tali ricavi si attestavano a 835 milioni”.

Il presidente Figc, Gabriele Gravina, commenta così i risultati del Report:

«Da questo ennesimo studio emerge chiaramente il potenziale straordinario del mondo del calcio nel suo complesso, che rappresenta il primo fattore di sviluppo in ambito sportivo e uno dei più rilevanti dal punto di vista sociale del nostro Paese. ReportCalcio è un contributo di trasparenza, ma soprattutto uno stimolo per tutti gli stakeholder per conoscere nel dettaglio punti di forza e criticità del movimento, così da studiare e mettere in pratica soluzioni condivise. L’obiettivo della Federcalcio è agevolare un processo di sviluppo integrale che parta dalle persone per aggiornare i processi, migliorando la fruibilità del calcio sotto ogni aspetto. Proprio per questo, tra i tanti, il dato da evidenziare è quello che certifica il recupero degli oltre 200 mila tesserati del Settore Giovanile e Scolastico persi durante la pandemia. Per quanto riguarda l’aspetto economico, invece, risulta evidente la necessità di riportare in equilibrio il sistema, mettendo sotto controllo i costi e destinando risorse per gli investimenti nei vivai e nelle infrastrutture».

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